A tu per tu con Mille nome d’arte di Elisa Pucci, cantautrice nata nella provincia di Roma ma milanese d’adozione che da pochi giorni ha pubblicato il suo singolo d’esordio dal titolo “Animali“
Il tuo primo singolo si intitola “Animali” cosa rappresenta per te? Rappresenta il mio “Ciao, piacere sono Mille”, la mia stretta di mano con qualcuno che non conosco e che voglio che mi conosca. E’ una delle prime canzoni che ho scritto in italiano, la prima che ho fatto ascoltare ai miei discografici.
Come nascono le tue canzoni? Prima la melodia o il testo? Nascono da un concetto, spesso un’unica frase musicata permette di darmi il la’ per iniziare a scrivere, o per agganciarmi alle idee che mi manda Davide, mio socio in affari di canzoni, autore e batterista.
“Animali” farà parte di un disco?, puoi dare qualche anticipazione? I miei vicini di casa credo che lo abbiano già ascoltato tutto, e ho il desiderio di curare la parte grafica come ho fatto per la copertina di Animali.
Per chi non ti conosce, come ti sei avvicinata al mondo della musica e perchè Mille come nome d’arte? Il primo palco è stato il tavolo della cucina di casa, non cantavo “Fra Martino Campanaro” bensì Perdere l’amore di Massimo Ranieri, brano adatto ad una bambina di cinque anni che avrebbe voluto fare la primina e andare subito a scuola e invece perdeva le sue giornate a giocare a fare la valigia e partire. I miei erano giochi di ruolo senza dadi, io realmente invadevo casa, per questo mio padre disperato avvertiva mia padre che “la spedizione dei Mille” stava arrivando dentro casa nostra.
Tornando al tuo singolo “Animali”, c’è una frase a cui sei più legata? Si: “Siamo animali in piena libertà, a un palmo dalla felicità. “ Ma anche “ah, ah , ah , ah , ah, ah, ah , ah , ah , ahah”.
Lasciamo da parte un attimo la musica e veniamo alle vicende legate al corona virus, come stai vivendo le tue giornate? Vivere in casa perennemente non mi pesa, sarò impopolare, è qui che scrivo e che lavoro per la maggior parte del mio tempo, e cerco di avere una routine non troppo diversa da quella solita, truccandomi e vestendomi come se dovessi uscire, anche se invece l’unico tragitto che faccio fuori casa è nel cortile per buttare l’immondizia. Quando il tempo lo permette mi godo il balconcino che si affaccia sul cortiletto interno, e un po’ di sole.
Per concludere, che messaggio vuoi dare con la tua musica? Vorrei essere trasversale, da whatsapp a telegram, fax.