Si è privata dei suoi “diamanti”, ma Marina prova che brilla ancora nel singolo Man’s World. Un canto femminista che racconta della condizione della donna nel tempo, con le sonorità possenti di cui si sentiva tanto la mancanza.
Cosa racconta Marina in Man’s World?
Bentornata, vera Marina & The Diamonds: finalmente con Man’s World ti fai riconoscere per come sei. Parole esagerate, forse, ma condivise senza dubbio da un’ampia fascia dei suoi “diamanti” quando hanno paragonato Man’s World alle tracce dell’album precedente. Vero, per un’artista come Marina, che è entrata nell’olimpo del pop giovanissima e al momento del debutto con l’acclamato The Family Jewels, è difficile continuare la propria carriera in ascesa. Ma nessuno avrebbe mai potuto aspettarsi un album come Love + Fear, il dimenticato tentativo di svolta mainstream. Rilasciato nel 2019, il lavoro abbandona le atmosfere sognanti e bucoliche e le tematiche sociali e introspettive in favore di facili ritornelli pop e una produzione mainstream e facile che non le si adatta affatto.
Una combinazione che culmina nella collaborazione con i Clean Bandit, Baby: inoffensiva, come tutta la loro musica dacché esistono, ma ben lontana da ciò che di lei si era imparato ad amare. Senza contare il fatto che il suo collaboratore è Luis Fonsi, che ha con la Diamandis la stessa chimica di un ipotetico duetto tra Justin Bieber e gli Slipknot. O l’abbandono dei “Diamanti” dal suo nome d’arte, ora limitato a uno scarno “Marina”. Un nome che scompare in un mare di “Mabel”, “Grace” (ora SAYGRACE, si è resa conto dell’errore almeno lei), “Anne-Marie” e “Astrid S.”. Non il destino che si auspicherebbe per una delle cantanti pop underground più visionarie e celebrate. C’è però una speranza: la Marina & The Diamonds che tutti hanno amato sembra essere riemersa dalle sue ceneri, sulla musica del nuovo singolo Man’s World.
Un anthem femminista
È anzi come se Love + Fear e la sua grigia era di puro mainstream non fossero mai esistite, e Marina dovesse continuare il proprio percorso artistico a partire da Froot. In particolare da una canzone chiamata Savages, che a suo dire rappresentava il suo primo tentativo di canzone socialmente cosciente. Savages raccontava dei conflitti umani e delle guerre, e di come la crudeltà umana potesse spaventare. Qui Marina ha aggiustato l’obbiettivo: Man’s World è destinato agli uomini di potere e a come lo sguardo maschile influenzi la quotidianità in maniera indelebile. Traccia un filo rosso sulle persecuzioni subite dalle donne nel tempo, e come sono evolute fino ad oggi. Un tempo la donna che superava il limite imposto dalla società era arsa come strega – ora la witch è apostrofata come b*tch, ma per le stesse identiche ragioni.
Oltre a Savages, la traccia ricorda Rich White Straight Men, singolo promozionale di Kesha del 2019. Con meno risate malvagie e parolacce, e più cori angelici e melanconia. “Non punitemi per essere una donna”, dichiara verso la fine. Una frase con la quale molte ascoltatrici possono tristemente identificarsi, soprattutto alla luce di eventi recenti e passati di cronaca. Marina è tornata a brillare per davvero in Man’s World, come il nome che anni fa assegnò suoi fan. Ed è bello tornare a sentire la sua famosa voce roca in una base che le si addice.