Lo spirito fantastico di Vinicio Capossela

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Vinicio Capossela

Un live di Capossela è un viaggio, e lo spirito fantastico che guida i suoi brani ci da la sensazione di vagare in un mondo sconfinato. Un mondo dove gli spiriti antichi di vecchi racconti, persi tra sacre scritture o rubati a sacre scritture o mitologie senza tempo, fondono le fondamenta fondate sull’infondabilità della musica: viaggio psichedelico, al confine lisergico della mente acida di un’anima dietilamidica. Viaggio tossico.

Lo spirito fantastico è il marchio di Vinicio Capossela?

Capossela è oltre se stesso. Capossela è un viaggio privato nell’intimo di qualcuno che ascolta perso nell’intimo astratto di Vinicio: Uroboro, termine ultimo di un viaggio che ha inizio nella sua fine. Così Vinicio sale sul palco del Circo Massimo per raccontar di mostri, leviatan, felini che han senso soltanto nel loro senso, eroi sconfinati di un mondo che non ha mondo. Potete immaginare luogo più increibile del Circo Massimo per raccontar la follia del tempo e nel tempo dettato dalla musica? Vinicio Capossela è un dio. Capossela è un prezioso esempio di come lo spirito artistico di un uomo ha il confine soltanto nello confinato. Lui è immerso nel suo Bestiario d’amore, operetta racchiusa in un disco di quattro pezzi dalla durata complessiva di venti minuti. Uscito lo scorso anno prima della pandemia, ispirata al componimento letterario di un erudito di novecento anni fa: Richart de Fornival.


Vinicio Capossela: “Bestiario d’amore” 


Ma Capossela sa di Capossela?

Strano a dirsi ma la persona meno a conoscenza di Capossela è Capossela stesso. Lo spirito fantastico che dipinge l’anima e le composizioni di questo uomo è perfettamente sconosciuta al medesimo uomo che ne ha le chiavi. Maschere e costumi di scena. Una grande orchestra sinfonica, la Bruno Maderna, diretta dal maestro Stefano Nanni, a circondare il pianoforte a coda dietro il quale siede l’estroso narratore di favole e leggende raccontate nelle canzoni. Una scaletta nella quale fa convivere i pezzi di Bestiario d’amore con quelli di Ballate per uomini e bestie. Tutto questo contornato da Marinai, profeti e balene“. Il tutto come fosse una trilogia di racconti senza tempo, persa nel volto e nella voce di Euterpe.

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