Lily Allen: “No Shame” – Recensione

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Dopo il disco del 2014 “Sheezus”, una delle voci più distintive del pop britannico riscopre la sua vera arte.

L’ultimo album di Lily AllenSheezus, non è stato terribile, ma ha recentemente ammesso di aver “fatto un disco per la casa discografica” e di aver “non potuto venderlo”. No Shame , che arriva poco più di quattro anni dopo, risolve definitivamente l’equilibrio. È un album  più sobrio, senza hit singles di successo che contiene alcuni dei suoi più sinceri cantautori. Inoltre è sempre avvincente e molto coinvolgente.

Dopo Sheezus,  la Allen si è separata da Sam Cooper, il padre dei suoi figli, e il loro crollo del matrimonio domina la parte mediana di No Shame . “Non essere arrabbiato, ho sempre detto che un uomo non può possedere me“, canta in “Your Choice”. In “Lost My Mind” cattura perfettamente la tortuosa tortura di guardare il telefono mentre aspetta che qualcuno arrivi finalmente a casa. Il più straziante è “Apples”, in cui la Allen collega il proprio divorzio a quello dei suoi genitori. “Ho dovuto farlo da piccola, eravamo entrambi depressi“, canta su un supporto di tastiere straordinariamente semplice. “C‘è stata una fine, non avevamo nemmeno fatto sesso.”

Ma sarebbe fuorviante chiamare No Shame un album di rottura. Nell’album l’artista affronta anche la sua colpevolezza materna su “Three” e dissente la relazione con il suo ex-compagno nel brano “Waste”. Come sempre, salva le sue osservazioni più laceranti per se stessa. “Andava tutto bene, ero famosa, mi svegliavo accanto agli sconosciuti, tutti sanno cosa fa la cocaina“, canta nel singolo che ha aperto il nuovo percorso discografico “Trigger Bang“, una dissezione devastante del suo vecchio stile di vita duro. All’album hanno lavorato produttori come Mark Ronson, Fryars e Bloodpop, e la Allen accosta i suoi testi confessionali in brani electro-pop con venature dance ed incursioni reggae.

Sorprendentemente ma in modo agitato, No Shame si conclude in realtà con la sua melodia più ottimista. “Alla fine otterrai un pezzo di quella torta patriarcale“, dice la Allen ai suoi ascoltatori nel brano “Cake“. “Pushing Up Daisies” potrebbe essere una dolce canzone d’amore che non vede l’ora di invecchiare con qualcuno, mentre “My One” è un brano pieno di sesso che richiamano il suo debutto nel 2006 con l’album “Alright Still”.

Alla fine, è difficile negare che No Shame rappresenti la donna che l’ha fatto: è un disco intelligente, autocosciente e irresistibilmente imperfetto con un punto di vista piuttosto unico.

No Shame – Tracklist

1 Come On Then
2 Trigger Bang (Featuring – Giggs)
3 What You Waiting For
4 Your Choice (Featuring Burna Boy)
5 Lost My Mind
6 Higher
7 Family Man
8 Apples
9 Three
10 Everything To Feel Something
11 Waste (Featuring Lady Chann)
12 My One 2:56
13 Pushing Up Daisies
14 Cake

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