“Che finale ti aspetti?” è la domanda che Layz pone all’inizio del brano: una domanda nella quale ognuno di noi può cercare la propria risposta.
Chi è Layz?
Lazzaro Zani, in arte Layz, nasce nel 1993 a Cesena. La passione per il rap italiano genera in lui un forte interesse per l’importanza delle parole. Scrivere, per Layz, significa riuscire a esternare ciò che a parole gli risulta difficile, se non impossibile. Il suo anno di lancio è il 2020, nel quale escono 3 singoli con i relativi videoclip: “Nel profondo”, “Portami su” e “Caro Prezzo”. In estate 2021 pubblica il suo primo album dal titolo “Lazzaro”, un viaggio di 14 tracce prodotte da vari nomi di spessore del panorama underground italiano (Chryverde, KD-ONE, Omake e Dj Fastcut). Il 2022 è un anno di numerose novità, a partire dal nuovo singolo “Mille sbagli”, in radio e su tutte le piattaforme digitali. Il brano entra in rotazione su Rai Radio2indie e su RTL 102.5 Bro & Sis. A marzo e maggio escono i nuovi singoli “Dentro me” e “Che finale”, che portano l’artista alla realizzazione di un EP.
Layz: “Che finale”
Dopo il singolo “Dentro me” (marzo 2022), ispirato a Nightmare before Christmas, il viaggio immaginifico di Layz tra musica e cinema continua con “Che Finale”. Disponibile su YouTube dal 25 maggio anche il videoclip del brano, ambientato nella campagna forlivese, per la regia di Daniel Mercatali (Sc Movie Production). Il tema del finale e delle aspettative è il nucleo della traccia. Layz fonde il rap a un tappeto pop più fresco, quasi estivo e ispirato nel ritornello dal libro e dal film Io non ho paura. Un messaggio che contiene più chiavi di lettura, per lasciare spazio all’interpretazione personale, a seconda delle esperienze di chi ascolta.
La musica come insegnamento
“Molto spesso, quando ho iniziato qualcosa, non sapevo quale direzione la mia vita avrebbe preso o dove sarei arrivato”, spiega Layz. “Questo mi spaventava fino al punto di farmi pensare di non dovere cominciare neanche. La musica, invece, mi ha insegnato che quando intraprendi un percorso il risultato può mutare e l’idea iniziale cambiare. Ma è solo con il sudore e il lavoro costante che può accadere in maniera positiva. Gli errori fanno parte del percorso e non sono sconfitte, ma un bagaglio necessario alla destinazione verso cui stai camminando”.