L’America Latina fra Karol G e le discriminazioni

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I diritti femminili

La cantante Karol G, mediante la sua musica, si batte a favore dei diritti femminili. Un’artista che ha dovuto farsi spazio tra discriminazioni e battaglie razziali. Ma che ne racconta i risvolti postivi e, che non si è mai arresa.

Di quali discriminazioni dei diritti femminili racconta Karol G?

Una ragazza come tante, che ahimè, nasce in un luogo, dove (più degli altri) la donna è considerata un oggetto. La Colombia, inoltre ha un passato burrascoso di violenze razziali e lotte per i diritti umani. Da ragazzina, impara presto l’amore della musica, grazie al padre che suona in una band. Inizialmente si dilettano a suonare in qualche locale. Poi, il desiderio di evadere, di divenire una cantante a tutto tondo, comincia ad insinuarsi nella mente della ragazza che, alla fine ci prova. Durante il percorso, ha incontrato molti dirigenti aziendali, che l’hanno considerata non solo inferiore in quanto donna, ma altrettanto per il colore della pelle ledendo i diritti femminili. Ma Karol G non si è data per vinta e, alla fine ha vinto la propria battaglia. Le esperienze vissute e, quelle che potrebbero interessare una gran parte di donne, adesso, le canta e le insegna. La donna è un essere umano e, come tale necessita di amare, di avere una vita sessuale attiva e di trovarsi un compagno. E ciò, non significa solamente dover, forzatamente stare avere un legame sentimentale, seppure fare esperienza.

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La problematica razziale

L’artista, ha attirato grande attenzione del pubblico con l’album “KG0516”. Adesso, vanta 32 milioni di ascoltatori mensili. Dal 2017 la sua considerazione di carriera è cresciuta molto. Soprattutto grazie alla persona dietro la personalità e dietro il personaggio alla difesa dei diritti femminili e non solo. Nascosta da look stravaganti e bizzarri, riflette temi di estrema attualità come i diritti delle donne e quelli umani. Se ricordate, il movimento “Black Lives Matter”, aveva sollevato la questione della musica Raggae che ha ricevuto maggior consenso cantata dai bianchi. Sebbene questa sia stata inventata da persone di colore. Si aggrega anche la cantante, quindi, ad un mondo musicale e, non solo, che dovrebbe mantenere l’integrità del talento e non, la differenza di razza. In un tweet, ha concluso l’artista, assieme al suo cagnolino:” C’è solo una razza, quella umana.” In difesa dei diritti femminili e razziali.

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