Contro la violenza di genere: Barbara Sarri

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“Il Ventaglio sulla Pelle”

di Barbara Sarri

Barbara Sarri contro la violenza di genere

“Un gesto sulle note,
il fruscio di una gonna,
un ventaglio si apre e si chiude
eleganza, forza,vita…
Questo e molto di più è il flamenco,
è orgoglio,cuore e sangue.
Voglia di ribellarsi al dolore
e di amare con dolcezza.
Scoprire TE STESSA
in equilibrio anche da sola”.

 

 

Barbara Sarri è vincitrice di molti premi per meriti culturali e sociali tra cui il Premio Lydia Tesio, nel 2007 il Premio “Donna dell’anno” (Roma), il Premio “Donna è” nel 2010 (Casciana Terme), l’Oscar livornese nel 2016.

Barbara è tra le altre cose autrice di “Una rosa non un pugno”, cortometraggio contro la violenza sulle donne prodotto da “Bambino” sarai tu! e promosso da Amnesty International Sezione Italiana (Ottobre 2015).

Barbara Sarri collabora anche come volontaria con la Casa Circondariale Don Bosco e con il Comune di Pisa con cui ha realizzato il progetto di scrittura e flamenco: “Un abanico per volare” in occasione dell’evento del 25 Novembre 2016 e 2017, Giornata Internazionale Contro La Violenza Sulle Donne.

Il ventaglio sulla pelle – Un’indagine di Isabel Blanco”, romanzo di suspense, è all’interno della collana eLit Harmony (uscito in edicola non in libreria) edito HarperCollins Italia.

Protagonista della storia è anche il flamenco, che è una delle grandi passioni di Barbara.

“Il ventaglio sulla pelle”  l’ho divorato nel giro di qualche ora. Ho sorriso, ho avvertito profumi, brividi, sollievo e tanta solidarietà. Arrivata all’ultima pagina  ho avuto la sensazione di aver terminato un viaggio.

Barbara è riuscita a farmi immaginare tutto. Strade, musica,  emozioni e rischi. Mi sono sentita parte, ed ho immaginato una Isabel Blanco donna come me. Con  suoi punti di forza e con le sue fragilità, con il suo sentire ed il suo essere, con le sue passioni e la sua ironia.

Isabel che al lavoro di investigatrice in cui sfrutta il suo intuito e la sua perseveranza, unisce la sua passione per il flamenco alla sua umanità per il prossimo, regalando sensazioni  a donne bisognose di imparare a contare su se stesse, donne che riemergono  da una subdola condizione.

E quando ho conosciuto Barbara, ho incontrato la solidarietà femminile. Che esiste eccome che esiste! Barbara ha disegnato la sua vita e la sua scrittura intorno alla donna che è, con le sue passioni e con le sue lotte che porta avanti con determinazione e sorrisi.

 

Prima via le mie curiosità personali e quindi io voglio sapere se secondo te esistono gli amori sbagliati o gli uomini/donne sbagliati/e:

Esistono, o meglio sbagliati/e per noi ma forse giusti per altri … Ne parlo anche nel libro. Si riconoscono in realtà perché l’istinto ci fa capire che qualcosa non va, ci mette in allarme. Così ci inseriamo in storie complicate che ci fanno soffrire e che ci tolgono un sacco di energie. E la cosa più bella è che quando ne usciamo ci si ride sopra.

 

Hai pensato ad un pubblico quando hai scritto”Il Ventaglio sulla pelle oppure ad un problema?

Ho scritto questo libro pensando di provare a raggiungere indistintamente uomini e donne, so di aver scelto un tema delicato, ma credo sia veramente importante parlare di violenza di genere oggi per mettere a fuoco un problema che dilania la nostra società, la nostra cultura.

 

Il problema della violenza sulle donne…

Sicuramente è un problema che parte da lontano. Non pensiamo di esserne fuori perché coinvolge tutte. Un ceffone, una tirata di capelli, ma anche una semplice parola pesante sono violenza. Nello stesso nostro linguaggio molti incisi usati a volte in tv, in promozioni pubblicitarie ci hanno educate a subire “piccole violenze quotidiane” sin da piccole, senza rendercene conto. Siamo assuefatte…Poi accade un femminicidio in luoghi e da persone che non ci saremmo mai aspettati.

 

Perché il flamenco?  Cosa ti ha portato a conoscere questa danza?

L’ho conosciuta a Ostia non a caso i libri sono ambientati lì … è stato un ballo che ho amato subito per l’energia che t’invade sin dalla prima lezione. È un ballo con una storia importante legato alla metamorfosi e in continua crescita, un ballo popolare e pieno d’arte, inoltre è una danza che puoi ballare anche da sola. Non hai bisogno del compagno … quale migliore danza contro la violenza sulle donne.

 

Credi che nei rapporti umani, rimanendo sul tema, le donne, dovrebbero avere dei momenti di incontro e scambio particolari?

Credo nelle donne, nell’amicizia, nel vincolo che sanno creare quando lavorano insieme: è qualcosa di profondo, intenso, quasi magico. Sarebbe bello che ci fossero dei luoghi d’incontro e confronto al femminile proprio perché dalla condivisione e dal raffronto si cresce, riparte la fiducia e ci si dona senza paura, senza il cinismo che assale la società di oggi.

 

Che rapporto ha con il mondo letterario?

Un rapporto iniziato da bambina con i diari giornalieri di una dodicenne. Ho scritto sempre pubblicando con piccoli editori, poi a 46 è iniziata l’avventura con Harper Collins: un sogno si è avverato.

 

Non dovrebbe esistere ancora un luogo ideale di incontro scambio tra autori secondo te, come nella Parigi di un tempo?

Sarebbe bellissimo a volte vorrei aver vissuto quel periodo. Il luogo “ideale” oggi è spesso la rete purtroppo. Credo nel parlare all’altro di persona, non sempre in chat o al telefono. Amo guardare le persone negli occhi. Ebbene… con tutti questi social … forse abbiamo perso l’importanza della sincerità di uno sguardo. 

La strada che volevi percorrere nella vita è stata da te desiderata?

Sì. Posso permettermi di portare avanti le mie passioni quindi sono felice.

L’ultimo libro che hai letto e il prossimo che leggerai.

Ho finito per la terza volta l’Opera al Nero e adesso sto per leggere il libro di una mia collega Harper Collins “L’estate dei 10 temporali”, Mariella Sparacino.

 

Ringrazio infinitamente Barbara per le piacevoli ore trascorse a parlare con me di tutto e la ringrazio per l’impegno sociale che porta avanti.

 

Clicca qui per il booktrailer, oppure sulla cover se siete curiosi di leggere il libro di Barbara Sarri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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