La Signora Dello Zoo di Varsavia – cast, trama e storia vera

"La Signora Dello Zoo di Varsavia" è un film incentrato su una storia vera di coraggio: quella dei polacchi Antonina e Jan Zabisnki. Ecco la loro vicenda.

0
3112

“La Signora Dello Zoo di Varsavia” è uno dei tanti film realizzati sulla base di fatti reali relativi alla seconda guerra mondiale. In particolare, l’opera si sofferma su uno degli aspetti più toccanti del secondo conflitto globale: la resistenza di chi ha fatto di tutto per salvare alcuni ebrei dal genocidio o per aprire gli occhi ai propri connazionali.

Quella raccontata in “La Signora Dello Zoo di Varsavia” è la storia di Antonina e Jan Zabisnki, proprietari di un zoo di Varsavia che nascondono oltre 200 ebrei nella loro proprietà salvandone la vita. La loro storia è abbastanza romanzata, il ruolo della moglie Antonina qui è enfatizzato, ma a guardi linee la vicenda narrata e quella accaduta coincidono.

A fare da tramite fra storia reale e film troviamo il libro “La Signora Dello Zoo di Varsavia”, scritto da Diane Ackerman e ripreso successivamente dalle sceneggiatrici Diane Ackerman e Angela Workman per la creazione del film. La regia è curata invece da Niki Caro, mentre il cast include Jessica Chastain, Johan Heldenbergh, Daniel Brühl, Tomothy Radford.

La storia vera dietro il film

Lo zoo di Varsavia si evolve da una mostra di animali itinerante nata negli anni 70 dell’Ottocento, e Jan Zabisnki ne diventa direttore nel 1929. Appassionati di arte oltre che di animali, si trattava di due persone molto sensibili, decisamente avanti per l’epoca in cui sono vissuti, e non sono rimasti con le mani in mano quando i tedeschi hanno invaso la Polonia e hanno iniziato ad applicare le loro leggi suprematiste contro ebrei e minoranze anche su suolo polacco. La guerra aveva ucciso molti dei loro animali, che erano diventati cibo per gli umani sopravvissuti, e nel contesto della Polonia conquistata i nazisti nominano Jan sovrintendente di tutti i parchi della sua città: una svista enorme per il regime visto che l’uomo era già da molto un attivista anti-nazista.

Dotato della possibilità di entrare e uscire dal ghetto ebraico a suo piacimento grazie al suo ruolo, l’uomo iniziò a portare indisturbato viveri ed altri aiuti ad amici e sconosciuti. All’interno dello zoo, ormai vuoto, la coppia inizia ad allevare maiali che forniscano la materia prima con cui sfamare gli sfortunati; quando poi la situazione si fa ancora più tremenda come la storia ci insegna, quelle gabbie inutilizzate diventano il rifugio disperato di più di 200 ebrei fra amici e sconosciuti. Antonina aveva un ruolo fondamentale in questa storia: suonare un’aria di Offenbach per avvisare i suoi “ospiti” di qualsiasi imminente pericolo.

Alla fine, Jan fu arrestato perché beccato in quanto membro della resistenza: verrà deportato in un campo di concentramento. Antonina avrà invece modo di continuare l’attività umanitaria insieme a suo figlio; a guerra conclusa, Jan farà infine in tempo ad assistere alla riapertura dello zoo. Appena prima che la guerra si concludesse, quando la Germania è stata sconfitta sul territorio polacco, il caso ha voluto che molti soldati tedeschi siano stati imprigionati proprio in quelle gabbie dove tanti ebrei avevano dovuto nascondersi pur di sopravvivere.

LEGGI ANCHE: RECENSIONE DI JOJO RABBIT, UN FILM INCENTRATO SUL NAZISMO

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here