Tutto iniziò con la pretesa di avere una parte di Royalties del marito defunto Chris Cornell. Dopo che la donna non ebbe ciò che sperato, le battaglie non finirono lì. I Soundgarden, infatti, accusarono la donna di avere utilizzato fondi di beneficienza per scopi personali e, adesso, la disputa continua.
L’ennesima disputa tra i Soundgarden e la vedova Cornell?
Benvenuti alla terza puntata della serie “chi vincerà tra la Cornell ed i Soundgarden”. Giusto per sdrammatizzare un pò, ma la faccenda è davvero giunta la terzo risvolto della disputa iniziata con la pretesa avanzata da Vicky Cornell sui Royalties della band, una volta spettatrice dei successi del marito defunto. Pare poi che le collaborazioni attuate con Chris Cornell, non avessero da rendere conto alla vedova e che tutto sia finito in una bolla di sapone. Poi fu il turno del gruppo che accusò la donna di avere utilizzato dei fondi a scopo di beneficienza, per mero interesse personale. Insomma siamo a tutti gli effetti al terzo episodio di un dibattito che non sembra finire. Stavolta la parola chiave è social network. Le pretese sono state avanzate dal gruppo, ma loro malgrado, qualche testimone in più, darebbe ragione alla Cornell.
Royalties: cadono le accuse nei confronti dei Soundgarden
La “password” della discordia
Adesso si fa fronte agli estremi di accesso che riguardano i canali media della band. Il gruppo si è rivolto presso un avvocato, al fine di ottenere le credenziali per accedere ai canali social media del gruppo. Ne ha risposto direttamente l’avvocato i Vicky Cornell, Marty Singer, che ha chiarito come il gruppo non sia mai stato interessato a tali pratiche, se non per promuovere i loro lavoro in solo. Pare che stavolta, pure Ron Latife, l’ex manager della band abbia dato ragione alla vedova. Di tali canali, infatti, se ne occuparono sempre Chris e la moglie, visto che l’interesse del gruppo era particolarmente nullo. Bene dopo tutto, non possiamo certo non aspettarci un’altra rivalsa da parte della Cornell, che di certo non tarderà ad arrivare.