Tutti siamo cresciuti con i personaggi di Walt Disney. Ma Paperino ha sempre ricoperto un posto particolare nella fantasia di qualunque bambino, forse più di Topolino.
Personaggio gioviale e tenero nei suoi errori, mai fatti con astuzia o per altre finalità, Paperino ha rappresentato un grande successo per il suo ideatore fin dal principio.
E la sua longevità dimostra quanto questo personaggio non tema il confronto con le nuove generazioni, sempre più abituate all’informatizzazione in ogni settore.
Il 9 giugno 1934 veniva così trasmesso negli Stati Uniti un cortometraggio d’animazione intitolato “La gallinella saggia”, diretto da Wilfred Jackson.
Basato sulla fiaba popolare russa “La gallinella rossa”, racconta la storia di una gallina alla ricerca di un aiutante per la coltivazione del mais.
I suoi vicini, Meo Porcello e Paperino, due gran pigroni, fingono malattie immaginarie pur di non darsi da fare.
Stesso comportamento terranno al momento del raccolto.
Così, la gallina e i suoi pulcini si sono dati da fare per riuscire a portare a compimento tutto il lavoro.
Ma per dar una lezione ai suoi vicini, la gallinella ha preparato piatti a base di mais, ma con … olio di ricino.
Meo Porcello e Paperino, miracolosamente guariti, mangiano di gusto quanto veniva loro offerto, ignari di ciò che quei succulenti piatti nascondevano e delle conseguenze.
Si comincia in tal modo a sviluppare il racconto d’animazione con l’insegnamento morale, sulla scia delle fiabe per bambini di antica tradizione.
Per il cortometraggio fu scelta la voce unica di Clarence Nash, sia per Meo Porcello sia per Paperino.
L’incipit “E’ questa la bella novella/ della saggia gallinella/ che trema se d’inverno le si svuota la scodella”, già introduceva in un mondo di fantasia ben studiato, adatto a bambini, ma comunque apprezzato anche dagli adulti.
Questo cortometraggio arrivò in Italia nel 1988 con “Serata Paperino”, un momento dedicato alla vita del papero più famoso al mondo.