“Il traditore” di Bellocchio selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar

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Selezionato dall’Anica su incarico dell’Academy, “Il traditore” di Marco Bellocchio è in carica per l’Italia nella sezione preliminare degli Academy Award.

“Non mi faccio illusioni, ma farò tutto il possibile per aiutare Il traditore in questo lungo cammino.” sostiene Bellocchio. Una grande vittoria, per il regista, che, seppur si descriva come “un vecchio anarchico pacifista e non violento”, afferma di sentire “come un onore e una responsabilità” rappresentare il nostro paese al premio cinematografico più ambito dell’anno.

Non si tratta dell’unico riconoscimento ad ora ottenuto dal lungometraggio del regista di “Bella Addormentata”. “Il traditore” ha infatti messo d’accordo pubblico e critica,  incassando €1.445.295 nel primo weekend ed andando sold out nelle principali città italiane (dove il film è uscito il 23 maggio 2019). L’enorme successo anche a Cannes, dove è stato presentato in anteprima mondiale, segnato da 13 minuti di applausi al termine della pellicola. Il film era l’unico candidato italiano per la “Palma d’oro”.

La categoria per cui concorre il film è stata ribattezzata dall’Academy “Best International Feature Film”. L’edizione degli Oscar 2020 sarà la prima volta in cui il premio verrà conferito sotto questo nome. Questo titolo va a sostituire il precedente “Best Foreign Language Film”, giudicato ormai obsoleto, in quanto poco “inclusivo”.

La storia de “Il traditore” è quella di Tommaso Buscetta, membro di Cosa Nostra, collaboratore di giustizia (primo della storia) durante il “Maxiprocesso” di Palermo e il “processo del secolo” a Giulio Andreotti . Il film ripercorre le tappe cruciali della sua vita: l’esilio e l’arresto in Brasile, il “pentimento” (termine che Buscetta si rifiuterà sempre di usare), l’uccisione di due dei suoi figli da parte dei corleonesi di Totò Riina, l’incontro con Giovanni Falcone.

Riguardo al carisma che il personaggio di Buscetta ha suscitato in questa pellicola (aiutato dalla magistrale interpretazione di uno dei migliori attori italiani sulla piazza, Pierfrancesco Favino) Bellocchio sostiene “Non è un eroe ma un uomo coraggioso, non dobbiamo dimenticare che era un criminale, un violento”. Definisce inoltre il suo protagonista come la “quintessenza dell’italianità”: “amava la vita, le donne: amava la moglie ma la tradiva”.

Il film con Pierfrancesco Favino ha convinto la commissione composta da Roberto Andò, Laura Bispuri, Stefano Della Casa, Daniel Frigo, Gianni Quaranta, Mario Turetta, Alessandro Usai, Anne-Sophie Vanhollebeke e Alessandra Vitali.

“Il traditore” ha battuto i connazionali: “Martin Eden” di Pietro Marcello (il cui protagonista, Luca Marinelli è stato recentemente premiato con la Coppa Volpi al Festival del cinema di Venezia), “Il vizio della speranza” di Edoardo De Angelis, “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannei, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano “Il primo re” di Matteo Rovere.

Bellocchio dovrà vedersela con le pellicole di tutto il continente per entrare nella rosa delle cinque nomination, contendenti dirette per la statuetta. Una su tutte “Dolor y Gloria”, l’acclamato film di Pedro Almodovar, candidato per la Spagna, con il quale “Il traditore” aveva già concorso per un premio: anche “Dolor y Gloria” era infatti in lizza per la Palma d’Oro, vinta poi da “Gisaengchung” del coreano Bong Joon-Ho.

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