Il maestro ci ha lasciati. Ma come ogni bravo maestro, Franco Battiato ha pensato, mentre era in vita, di lasciarci già il suo Testamento. Un testamento universale aperto a tutti. A tutti quelli che vogliono sapere e vogliono capire. Battiato, come ha più volte ricordato ha vissuto facendo domande e trovando risposte. Forse non tutti i dilemmi dell’animo umano si sono in lui sciolti, ma sicuramente ha trovato il suo centro di gravità permanente. Difatti dire che Franco Battiato fosse schivo è un errore. O almeno non era solo quello. Era sereno, come chiunque lavori su se stesso per trovare quell’equilibrio che gli permetta di vivere bene, creare, amare la vita.
Cosa ha lasciato ai suoi fans?
La meditazione, la filosofia, la scrittura, la musica, la pittura e il cinema. Questo è il Testamento di Franco Battiato. In questa dimensione, dove siamo rimasti noi, basta solo andarlo a cercare e farne tesoro. Ma non è per tutti, solo per chi vuole capire. Per Battiato la spiritualità era la cosa più importante nella sua vita. Aveva iniziato negli anni ’70 con i mistici indiani e non aveva mai smesso di studiare. Nella sua musica c’era l’impegno di divulgare concetti profondi, accompagnati da sonorità che andavano dalla musica d’avanguardia al pop, passando per il rock progressiv.
Battiato e i suoi testi
Non era facile da capire Battiato. Come lui stesso spiegò in più occasioni a volte scriveva cose solo perchè le vedeva connesse ad altre. Per i più non avevano senso, tutto dipendeva dalla prospettiva con cui egli guardava al mondo. Del resto lui credeva nella reincarnazione. Sicuramente non era un sostenitore della teoria Darwiniana! Tanti sono gli spunti nei suoi testi dove l’universo parla per sua voce. Affrancarsi dalle passioni terrene era una meta ambita, come racconta nel brano “ E ti vengo a cercare” che definire bellissimo è riduttivo. Tutto quello che Franco Battiato ha messo in musica è Testamento.
Il Gran Maestro è morto: dat rosa mel apibus
“Testamento”di Franco Battiato
Nel 2012 nell’album Apriti Sesamo Franco Battiato inserisce Testamento, brano scritto con Manlio Sgalambro. É un prezioso lascito. Il brano recita così: “Lascio agli eredi l’imparzialità, la volontà di crescere e capire. Uno sguardo feroce e indulgente, per non offendere inutilmente. Lascio i miei esercizi sulla respirazione, Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione. Lascio agli amici gli anni felici, delle più audaci riflessioni, la libertà di non avere legami.” In poche righe Franco Battiato ci regala un Testamento prezioso, più che se avesse un valore monetario. Ci lascia se stesso. Il brano volge al termine con queste parole: “E mi piaceva tutto della mia vita mortale. Noi non siamo mai morti e non siamo mai nati. We never died, we were never born!”.
La morte è solo un passaggio ad un’altra dimensione
Quando un’artista muore, si è tutti un pò tristi perchè si ha la consapevolezza che non ci sarà ancora qualcosa in più che ascolteremo o che vedremo. Questo non credo che valga anche per Battiato. Ha dato così tanto che non basterebbe una vita intera per capire tutto. Ogni sua canzone è una terra da esplorare. Ma come ha detto Battiato, nessuno muore veramente perche siamo eterni come l’anima che per lui era immortale.