Il film Bombay Rose candidato all’Oscar 2021

Ecco un nuovo candidato all'Oscar 2021

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Bombay Rose

Si definisce compatibilità la possibile coesistenza o convivenza di due oggetti simili. Si ritiene infatti che la similitudine consenta la relazione fra due soggetti. Eppure, non sempre è così. A volte è proprio la mancanza di caratteristiche comuni a unire. Il divario che si crea tra una persona e l’altra costituisce spesso un problema. In effetti lo è, nel momento in cui una gode di diritti che all’altra sono negati. D’altra parte però, è anche vero che l’unione conduce di solito a un aiuto. Cosa succede quando una persona proveniente da un piccolo paese di periferia approda in una metropoli? A raccontarcelo ci pensa un corto animato firmato Netflix. Il film “Bombay Rose”.

Cosa ci racconta il film “Bombay Rose“?

Quella indiana è una delle società più sovrappopolate al mondo. L’India è un paese colmo di ricchezze, culturali e naturali. Tuttavia, all’interno della nazione non manca la povertà e l’assenza di alcuni diritti umani basilari, soprattutto in alcune regioni. La mentalità indiana è inoltre costituita da alcune incoerenze. Si dà particolare importanza alla salute mentale in senso spirituale, ma non sempre si tiene conto della sua importanza scardinandola dal mondo yogico o ascetico. Inoltre alcuni argomenti sono frequentemente considerati dei tabù, soprattutto se appartenenti a un certa fetta della popolazione. “Bombay Rose” mette in scena questa realtà attraverso un cartone realizzato in diciotto mesi. La regista è Gitanjali Rao. L’artista ha prodotto il film “Bombay Rose” in 2D. La Paperboat Animation Studios di Mumbai si è occupata di dipingere a mano fotogramma per fotogramma.

Lo show mette in scena tre storie d’amore ritenute impossibili per via di divari culturali e sociali. Una donna hindu e un ragazzo musulmano s’innamorano. Nel contesto in cui sono dipinti la loro relazione è considerata illegale. La religione, l’etnia, la casta d’appartenenza e altri fattori personali rendono il tutto parecchio complicato. Come se i sentimenti dovessero seguire i dettami dei cittadini. Il film “Bombay Rose” narra altresì di due donne provenienti da un piccolo paese dell’entroterra indiano immerse nella metropoli di Mumbai. Città talmente popolata e caotica che i pensieri e le peculiarità sembrano mescolarsi in quel caos di persone e colori. Il film “Bombay Rose” sta riscuotendo un particolare successo. Non a caso, sembra essere candidato all’Oscar 2021. Non sapremo se riuscirà ad accaparrarsi la statuetta d’oro. Nel frattempo, possiamo goderci lo spettacolo su Netflix.

Le dichiarazioni del regista

<<La vita per chi vive nelle strade di Bombay è una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Immersa nella povertà, senza casa e priva dei diritti umani basilari, la gente evade al cinema per dimenticare la realtà. Bollywood, per qualche ora, offre questa fantasia. Ma quando questa fantasia inizia a influenzare la realtà e a sostituirsi ad essa, si perde l’equilibrio. Ho sempre desiderato raccontare storie sugli eroi sconosciuti che vivono e amano a Bombay, senza avere successo, ma resi eroi dalla loro lotta per la sopravvivenza. L’utilizzo dell’animazione colorata a mano fotogramma per fotogramma mi permette di passare senza soluzione di continuità dal mondo reale a quello dei sogni, in modo poetico invece che realistico. Tenendomi lontano dalla convenzione di utilizzare le voci e le capacità recitative delle star di Bollywood che non appartengono all’ambiente dei miei personaggi, mi affido alle capacità recitative dei miei animatori per infondergli vita. Bombay Rose è un omaggio all’immortale romanticismo del vivere i sogni di celluloide>> Dichiara Rao in merito al film Bombay Rose.

Dalle parole dell’artista possiamo intendere che la pellicola descrive una realtà ancora attuale. Non solo perché i fatti narrati sono ispirati a storie vere. Il film “Bombay Rose” racchiude alcune verità scomode, che si tende a celare soprattutto all’interno della società indiana. Sono ormai molti gli attivisti che dedicano la loro vita a far progredire la mentalità del paese. Chi si dedica alla promozione dei diritti umani riconosce come fondamentale l’estensione degli stessi. E non si tratta solo di questo. Proprio come possiamo intendere dal film “Bombay Rose”, le differenze culturali e sociali sono ancora motivo di battaglie e ingiustizie. A tal proposito, noi possiamo fare la nostra parte. E’ nostro dovere riconoscere le dissonanze come ricchezza, e non come ragione di scherno o discriminazione. Tutti abbiamo un grande potere. Quello di agire in maniera accogliente e solidale. Poiché anche da un piccolo seme nascono fiori rigogliosi e sgargianti.

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