Il prestigioso Carthage Film Festival tunisino si è aperto con la proiezione di “Lingui”, un film dal Ciad su un’adolescente che vuole abortire.
Il Festival del Cinema Tunisino cosa propone?
Il festival presenta 57 film diversi provenienti da 45 paesi arabi e africani, con proiezioni non solo nei cinema ma anche nelle carceri e nelle caserme militari. Il festival “vuole essere una celebrazione dell’arte, della creatività, del cinema e della vita”, affermano gli organizzatori, e ancora, spera di esplorare “nuove tendenze cinematografiche in Africa e nel mondo arabo”.
Il Festival del cinema: Il filo conduttore
Le questioni sociali sono un filo conduttore del festival, con il film d’apertura Lingui, del regista ciadiano Mahamat-Saleh Haroun, che racconta, infatti, la storia di una quindicenne che cerca di abortire in un paese dove è condannato.
Il Festival del cinema: Haroun
Haroun si è detto onorato di aprire il festival sabato con “un argomento tabù”. “È una… scelta politica da parte del festival perché è un film sub-sahariano, che parla dei diritti delle donne, nei paesi arabi e nel mondo”, ha detto.
Le voci arrivano da molte nazioni arabe?
Le voci provenienti dalle nazioni arabe includono film da Egitto, Iraq, Arabia Saudita, Qatar e Yemen, mentre dall’Africa sub-sahariana includono film da Ghana, Madagascar, Mali, Somalia e Sud Africa.
Captains of Zaatari
Altri film includono , inoltre, il film del 2021 del regista egiziano Ali Al Arabi “Captains of Zaatari”, sui rifugiati in Giordania che vogliono diventare calciatori professionisti, e il film del 2021 dell’Etiopia di Jessica Beshir, “Faya Dayi”, sui sogni dei giovani sotto un regime duro.
La selezione ufficiale
La selezione ufficiale comprende anche un documentario del regista siriano Amel Alzakout, “Purple Sea”, realizzato con immagini riprese quando è fuggita dalla Siria e la barca su cui viaggiava è affondata al largo della costa greca.
Il Festival del Cinema: La giuria
Il produttore italiano Enzo Porcelli è presidente della giuria, insieme ad altri tra cui l’attore angolano Hoji Fortuna, il critico cinematografico egiziano Tareq Al Shennawy, e ancora, il regista iraniano Ahmad Bahrami e il regista haitiano Gessica Geneus.
“Lingui”: trama
Lingui, film diretto da Mahamat-Saleh Haroun, racconta la storia di Amina (Achouackh Abakar), una donna di trent’anni, praticante musulmana, che vive insieme alla figlia 15enne Maria (Rihane Khalil Alio) nella periferia di N’djaména, in Ciad. La realtà in cui vive è già di per sé molto difficile, ma la sua vita subisce un duro colpo quando scopre che Maria è rimasta incinta ed è decisa a non tenere il bambino.
Amina dovrà quindi affrontare una dura lotta, perché nel suo paese l’aborto è punito legalmente e la sua stessa religione non lo accetta. Le due donne si ritroveranno a combattere una battaglia che sembra già persa in partenza…
Emir Kusturica: presidente di giuria del Cairo Film Festival