Si dice che le azioni parlino più forte delle parole. Gandhi addirittura affermava che dovremmo tutti essere il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo. E a prescindere dai nostri desideri, dovremmo tutti concordare su una cosa. Sul fatto che il mondo in cui viviamo si sta ammalando, e solo noi possiamo guarirlo. Ecco perché anche le grandi star del mondo dello spettacolo stanno facendo del loro meglio in questa direzione. Sia per ridurre l’impatto ambientale, sia per sensibilizzare il pubblico su quest’argomento. E’ proprio per questo che dall’Inghilterra arriva un esempio per tutti noi. I coldplay diventano green.
I Coldplay diventano green: in che modo?
Innanzitutto dovremmo definire il significato di queste parole. Diventare green, in gergo ambientale significa modificare il proprio stile di vita al fine di limitare il proprio impatto sulla Terra. Non si tratta necessariamente di cambiamenti enormi, bensì di piccole accortezze che aiutano il pianeta a respirare meglio. E non solo quest’ultimo, ma anche noi stessi. Vivere in maniera sostenibile significa riscoprire le proprie radici, e scorrere in armonia con il circostante. I Coldplay diventano green, e ad annunciarlo è stato il loro batterista, Will Champion. Il suo primo passo è stato quello di sostituire la auto. Una Polo Volkswagen in cambio di una Volkswagen elettrica. Non è tuttavia finita qui. Il cambiamento ha coinvolto l’intera band britannica. Ecco perché i Colplay diventano green nel modo miglio col quale essi sanno esprimersi. La musica. Il loro intento è quello di realizzare un tour a impatto zero.
Coldplay: vent’anni fa usciva il loro primo album “Parachutes”
<<Siamo consapevoli della nostra notorietà e vogliamo utilizzarla per fare del bene. Il mondo è ormai colmo di alternative sostenibili, e noi intendiamo fare del nostro meglio per diffonderle>> Dichiara Will Champion. Dunque, il motivo per il quale i Coldplay diventano green non è la notorietà. Lo scopo del famoso gruppo musicale è quello di costruire il futuro attraverso il loro talento. E di certo sanno che non possono farlo da soli. Se “per crescere un bambino ci vuole un villaggio”, ciò è necessario altresì per ricostruire l’ambiente. Al fine di guarirlo, e renderlo compatibile, il più possibile, con la presenza umana.