E’ il 30 settembre e Renato Zero compie 70 anni.
Un personaggio, una grande voce, un artista con una forte capacità interpretativa.
Non basterebbe un fiume di parole per descrivere l’artista, ma certamente ciascuno di noi ne ha dentro di sè almeno una parte.
Romano de Roma 100%, il suo primo vero contratto nel mondo della musica risale al 1967.
I primi successi di Renato Zero
“Non basta sai”, 45 giri prodotto da Gianni Boncompagni, musiche di Jimmy Fontana, è il primo vero passo di Renato Zero nell’ambito musicale.
Ma la vera esperienza che gli aprirà le porte del successo la sperimenterà con la frequentazione del noto locale romano “Piper”.
Qui, infatti, oltre a conoscere Patty Pravo, Mia Martini e Loredana Bertè, verrà notato da Renzo Arbore e da Don Lurio, che lo inserirà nel coro di ballo di Rita Pavone.
Ma poi ancora esperienze teatrali e cinematografiche, anche in ruoli minori, ma tutto incentrato a capire il mondo dello spettacolo.
Nasce un personaggio nuovo
A questo punto Renato Zero si ritiene pronto a lanciarsi nel mondo della musica, corredando le sue canzoni di uno stile unico.
Talvolta trasgressivo, soprattutto per il periodo storico, riesce a stabilire un’intesa con i fans che tuttora dura.
Il suo repertorio affronta argomenti molto forti, come la pedofilia, la droga, l’incomunicabilità, l’emarginazione, anticipando i tempi.
Sono gli anni 70 il suo vero punto di svolta, quando, cioè, comincia a scalare le classifiche imponendosi all’attenzione della critica.
Un successo dietro l’altro
Tra dolori familiari, la morte del padre, e la necessità di andare avanti nella carriera, Renato Zero giunge agli anni 80 con un carico di altri successi.
E’ davvero difficile ricordare tutte le canzoni legate a lui, ma certamente “Più su” nel 1981 non si può dimenticare.
Nella sua carriera ha spaziato da brani leggeri, come “Viva la Rai”, ad altri decisamente più impegnati e impegnativi, come “Il Carrozzone” e “Il Cielo”.
Quest’ultimo brano lo canterà nel 1999 al Pavarotti & Friends in duetto con il maestro, in una straordinaria interpretazione.
Tra le sue esibizioni televisive non è passata inosservata la partecipazione al Festival di Sanremo nel 1993 con “Ave Maria”, preghiera laica che lo ha visto accompagnato da un coro polifonico.
Ebbe una standing ovation di oltre quattro minuti, un vero trionfo.
Credo sia davvero difficile ripercorrere in un articolo la carriera di Renato, ma certamente tutto l’impegno che ha condiviso con il suo pubblico rimane indimenticabile.
Naturalmente, con l’augurio di altri settant’anni di forte impegno artistico.