Haux: Recensione Album – Violence in a Quiet Mind

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Haux Recensione Album

Violence in a Quiet Mind” è difficile da esprimere a parole, è più facile descriverlo con la musica. L’album di debutto di Haux affronta il trauma di perdere una persona cara. È bello e straziante e proprio come il dolore stesso, l’album è un viaggio. Straziante fino dal brano d’apertura ‘Hold On’ che cattura così perfettamente le fasi iniziali della disperazione senza fondo in voci crude e traballanti. L’album parla dell’onestà dopo essersi nascosti per così tanti anni.

Dall’inizio alla fine, ‘Violence in a Quiet Mind’ trova forza nella vulnerabilità. L’artista condivide le proprie esperienze e fa sentire il resto di noi meno soli nella nostra lotta per affrontare un dolore molto profondo. I testi dei brani sono molto intimi e non evita assolutamente di tralasciare i ricordi oscuri che con la sua voce delicata appaiono poi come se fossero un’ancora di salvezza.

I momenti più salienti dell’album, sono nei brani ‘Killer’ e ‘Eight’, due canzoni che mettono in mostra il modo di scrittura di Haux estremamente emotivo. Se “Killer” è profondo con la voce tremante, in “I Forgive You” è presente un bellissimo coro, in “Eight” l’artista è accompagnato dalla cantutrice Rosie Carney le cui voci si amalgamano in modo meraviglioso. “Violence in a Quiet Mind” va ascoltato con gli occhi chiusi, è un viaggio rilassante.

Con ‘Violence in a Quiet Mind’, Haux ha creato un disco d’esordio che resisterà alla prova del tempo. Ci vuole molto coraggio per essere così onesti, vulnerabili ed è difficile non provare un senso di gratitudine per un artista che sta aiutando molte persone a seguire il proprio processo di lutto. Un album eccezionale di un cantautore eccezionale. 5/5

Dopo aver letto la recensione e ascoltato l’album, cosa pensate del disco di debutto di Haux? Fatecelo sapere lasciandoci un commento nei nostri canali social.

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