Harry Potter: differenze tra libri e film

Con "Harry Potter e i Doni della Morte-Parte 2" si è conclusa ieri sera la saga del maghetto più famoso del mondo, proposta da Mediaset. Ma quali sono le principali differenze tra la saga cinematografica e quella letteraria?

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Harry Potter

L’ennesima maratona di Harry Potter proposta da Mediaset si è conclusa ieri sera, con l’ultimo film della saga, Harry Potter e i Doni della Morte-Parte 2. Ancora una volta, i fan del maghetto più famoso di tutti i tempi hanno potuto gustarsi in TV le avventure del loro beniamino. Ancora più gradite in questo periodo in cui è indispensabile restare a casa e tenersi impegnati.

Ma, come ad ogni maratona della saga, ritorna puntuale la diatriba tra i fan dei film e quelli che si definiscono i veri potterhead. Ossia coloro che, oltre ad aver visto gli otto film, hanno anche letto e apprezzato i sette libri originali che raccontano le avventure di Harry e dei suoi amici. Noi non prenderemo parte a questa “lotta”, ma ci limiteremo a raccontarvi le sette differenze principali tra libri e film, quelle che ogni fan della saga deve conoscere.

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER!

Harry Potter: differenze tra libri e film

1. Peeves il Poltergeist e il ruolo dei fantasmi

Il personaggio di Peeves non appare nei film. Si tratta di un dispettoso poltergeist, che da filo da torcere a tutti gli studenti di Hogwarts, ma soprattutto al custode Gazza, che nutre per lui un odio atavico. I soli ai quali Peeves sembra portare rispetto, e addirittura ubbidire, sono i gemelli Fred e George Weasley, mattacchioni quanto e più di lui.

Harry Potter

In generale, il ruolo dei fantasmi è molto ridimensionato all’interno dei film. Per esempio, in Harry Potter e la Camera dei Segreti, Harry, Ron ed Hermione hanno il discutibile onore di partecipare alla festa di complemorte di Sir Nicholas, meglio noto come Nick quasi senza testa. Ed è ancora a Nick che Harry si rivolge in cerca di consiglio quando, nel quinto libro, è devastato dal dolore per la morte di Sirius.

2. Gazza è un magonò

Tutti sanno chi sono coloro che vengono volgarmente chiamati mezzosangue (sanguemarcio nella nuova traduzione). Sono i maghi nati in modo del tutto casuale all’interno di famiglie babbane, come Lily Evans, la madre di Harry, o la nostra amata Hermione. Ma solo chi ha letto i libri sa che può accadere anche il contrario. I magonò sono persone del tutto prive di poteri magici, nate in famiglie di maghi. È il caso di Gazza, l’arcigno custode di Hogwarts, come Harry viene casualmente a sapere nel secondo libro. Sarà per questo che il custode nutre tanta antipatia per i giovani studenti della scuola, entusiasti di apprendere le arti magiche.

HARRY POTTER AND THE PRISONER OF AZKABAN, David Bradley, 2004, © Warner Brothers/courtesy Everett Collection

3. La storia dei Malandrini

In Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, i gemelli Weasley consegnano ad Harry la Mappa del Malandrino, una cartina della scuola in grado di mostrare in tempo reale la posizione di chiunque all’interno dell’edificio. Ma chi sono i Malandrini autori della portentosa mappa? È presto detto: Messer Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso altri non sono che Remus Lupin, Peter Minus, Sirius Black e lo stesso James Potter. Il perché di questi soprannomi? Essendo Lupin un lupo mannaro, i suoi migliori amici decisero di studiare per imparare a trasformarsi clandestinamente in Animagi, in modo da poter tenere compagnia all’amico durante le sue terribili trasformazioni. Così, Peter Minus divenne in grado di trasformarsi in un topo; Sirius si tramutava in un grosso cane nero, e James in un fiero cervo.

Dove si rifugiava il giovane lupo mannaro durante le notti di luna piena? Ma nella Stamberga Strillante, è ovvio! Proprio a causa dei suoi ululati notturni la casa si guadagnò la sinistra fama di edificio più infestato della gran Bretagna!

4. Il C.R.E.P.A.

Oltre alla sconfinata bontà del povero Dobby e alla scontrosità del vecchio Kreacher, i fan dei film sanno ben poco riguardo agli elfi domestici. Sono loro, per esempio, a cucinare i pasti luculliani per gli studenti e gli insegnanti di Hogwarts. Pensavate forse che il cibo apparisse da solo?

La condizione di schiavitù degli elfi domestici non va giù alla sensibile Hermione. La giovane strega fonda addirittura un’associazione per la loro protezione e liberazione: il Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Afflitti. Il C.R.E.P.A., appunto.

Gli amici non prendono sul serio le idee di Hermione e si rifiutano di indossare le spille che lei ha realizzato per loro. Eppure, trattare gli elfi con gentilezza sembra davvero poter fare la differenza. Perfino Kreacher, quando i maghi decidono di comportarsi gentilmente con lui, cambia del tutto atteggiamento nei loro confronti e diventa docile e buono.

5. L’ospedale San Mungo per le Malattie e le Ferite magiche

Il San Mungo è l’ospedale dove i maghi feriti o ammalati vengono curati o ricoverati a lungo termine. Qui Harry, Ron ed Hermione fanno visita al signor Weasley, quando questi viene attaccato e ferito dal serpente Nagini nel quinto libro. In questa occasione, i nostri eroi incontrano Gilderoy Allock, ricoverato dopo aver perso la memoria a causa del suo stesso incantesimo, rimbalzatogli contro.

Ma, soprattutto, al San Mungo si trovano il signor e la signora Paciock, i genitori di Neville. La coppia ha perso il senno a causa delle torture inflitte loro da Bellatrix Lestrange tramite la maledizione cruciatus, ed è ospite dell’ospedale a tempo indeterminato. Ma, nonostante i genitori non possano più riconoscerlo, Neville va spesso a trovarli, insieme alla nonna.

6. Le origini di Voldemort

La storia di Lord Voldemort è tra le più affascinanti dell’intera saga. Ma chi era Tom Riddle prima di diventare Lord Voldemort? E perché, prima che Silente andasse a prenderlo per portarlo ad Hogwarts, era cresciuto in un orfanotrofio?

Tom Riddle era un figlio della famiglia Gaunt, eredi diretti di Salazar Serpeverde. Ridotti però in miseria, agli ultimi membri della famiglia non rimanevano che due tesori da custodire: un misterioso anello ed un antico medaglione appartenuto a Serpeverde in persona, cimelio di famiglia. Ma il bene più prezioso per gli ultimi Gaunt era certamente un altro: la purezza del sangue.

Nel sesto libro, attraverso il Pensatoio di Silente, Harry ha modo di visitare la baracca dei Gaunt e di conoscere Orvoloson, il futuro nonno di Voldemort, e i due figli, Orfin e Merope. Quest’ultima, una ragazza derelitta e bruttina, subiva costantemente i maltrattamenti del fratello e del padre, che l’accusava di essere una maganò.

In seguito all’incarcerazione ad Azkaban del padre e del fratello, la magia di Merope ebbe finalmente modo di fluire libera; insieme al suo amore segreto per Tom Riddle, un giovane babbano che viveva nel villaggio vicino.

Merope legò a sé il giovane con un filtro d’amore, arrivando perfino a sposarlo. Quando, un anno dopo, la strega scoprì di aspettare un bambino, era ormai convinta che il marito avesse imparato ad amarla per quella che era. Smise perciò di somministrargli il filtro. Liberato dall’incanto, però, l’uomo s’infuriò con la moglie, e fuggì da lei.

Di nuovo sola e disperata, Merope perse nuovamente l’uso dei propri poteri e, per sopravvivere, svendette l’ultima cosa che le rimaneva, il medaglione di Serpeverde. Con quei soldi, raggiunse Londra, dove trovò rifugio nell’orfanotrofio presso il quale diede alla luce suo figlio. Il suo ultimo desiderio, prima di morire di parto, fu che il bambino venisse chiamato Tom Riddle come il padre, e Orvoloson come il nonno.

Forse è per questo che Lord Voldemort non è mai stato capace di provare amore: perché lui stesso era stato concepito sotto l’influsso di un filtro d’amore, e non con amore autentico.

7. Il buon, vecchio Big D

All’inizio del settimo e ultimo libro, Harry Potter e i Doni della Morte, Harry, ormai maggiorenne, può finalmente lasciare la casa dei Dursley, che l’hanno allevato senza affetto fino all’età di diciassette anni. La seconda guerra magica sta per cominciare, e i Dursley, coinvolti loro malgrado con Harry e con il mondo magico, vengono prelevati e condotti in un posto sicuro, sotto la protezione del Ministero della Magia. È in questa occasione che Dudley Dursley, il nerboruto cugino di Harry, che gli amici chiamano Big D e che ha fama di essere il bullo del quartiere, manifesta per la prima volta ad Harry la propria gratitudine per avergli, in un’occasione, salvato la vita, e perfino una punta di affetto. I due ragazzi si salutano con una stretta di mano. Stando alle dichiarazioni della Rowling, dopo la guerra riprenderanno i contatti e diventeranno, se non proprio amici, abbastanza tolleranti nei confronti l’uno dell’altro da lasciar giocare insieme i rispettivi figli.

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