Dopo un anno dal loro ultimo concerto, tenutosi ad Imola nel giugno del 2017, sono ritornati di nuovo nel nostro paese i Guns N’ Roses, partecipando così al Firenze Rocks 2018.
Si sono esibiti il 15 giugno scorso, stregando un pubblico pari a 70mila persone, un vero e proprio esercito: tutti a mostrare la loro maglietta ufficiale, dai più giovani che hanno potuto assistere di persona per la prima volta, ai più anziani che hanno invece assistito all’evento con un po’ di nostalgia per i tempi d’oro.
Dopo anni di fraintendimenti tra l’irascibile Axl Rose (il cantante della band) e il tranquillo Slash (chitarrista del gruppo), sembrerebbe che abbiano trovato un po’ di pace: una faida quindi che agli occhi del pubblico sembra esser terminata nel 2016, dove successivamente si è svolto il concerto di Imola, ma sarà davvero così?
Gli occhi dei fans perennemente puntati su Axl e Slash, i quali cercavano di capire gesti, movimenti e ogni singola azione alla continua ricerca di intravedere qualche comportamento particolare, qualche scambio di intesa. Sfortunatamente la comunicazione tra i due protagonisti del concerto sembra esser praticamente inesistente. Axl annuncia il nome di Slash nel giro delle presentazioni iniziali, e infine si procederà con un abbraccio di rito, ma niente di più verrà mostrato alla folla.
Un’empatia che sembra esser quindi mancata, ma nonostante ciò, questo non ha scoraggiato il pubblico che ha visto realizzare un sogno ormai impossibile: assistere un’ultima volta al concerto del gruppo più amato nella storia del rock.
Sono ripartiti da dove ci avevano lasciati, con la stessa apertura di ogni loro concerto: Daff chitarrista dei Guns N’ Roses, ha fatto il suo ingresso sul palco seguito da Axl e Slash, con l’esecuzione del brano “It’s So Easy”, per poi procedere con Mr. Brownstone che ha riscosso un grande successo.
La sequenza, la scaletta iniziale dei brani sembra essere così molto simile ai precedenti tour, non distinguendosi troppo dall’ultima esibizione tenutosi in Italia l’anno precedente. Lo stesso vale per il look della band, che sembra esser rimasto intatto a come li avevamo lasciati, contraddistinguendosi sempre dagli altri senza subire particolari modifiche: Axl sempre con gli occhiali a goccia e Slash con in testa il suo cilindro nero.
Fuochi d’artificio e una scaletta di 30 canzoni, alternando i successi più importanti (tra cui welcome to the Jungle, Paradise city e molto altro): così si presentano i Guns N’ Roses. La maggior parte delle canzoni sono state tratte dal loro primo album “Apetite for Destruction”, la quale probabilmente uscirà nel mercato a fine giugno in una nuova edizione.
Dopo tre ore di concerto, e nell’ultima parte di essa, sfortunatamente la voce di Axl inizia a calare, non più tagliente come un tempo. Ciò non è però bastato per far calare l’entusiasmo e l’adrenalina del pubblico che ha continuato ad assistere il cantante applaudendo e accompagnandolo nelle successive canzoni tra cui “Patience” e “Yesterday”.
Il concerto dei Guns N’ Roses si conclude con un finale mozzafiato che vede protagonista un’esecuzione di “Paradise city” alquanto indimenticabile (brano manifesto e metafora della band in cerca di ricchezza, donne e rock n’ roll).
Una canzone che sembra aver riaffiorato tanti ricordi sia per i membri dei Guns N’ Roses, sia per il pubblico, riportando tutti quanti in quella bella quanto dannata Los Angeles dei secoli scorsi, apice del loro successo. Un ricordo impossibile da scacciare via.