A differenza dei concorrenti e finalisti delle precedenti edizioni di Amici, quelli di quest’anno hanno pagato un grave prezzo per via della corrente situazione sanitaria: l’impossibilità di portare avanti concerti e firmacopie in un momento sicuramente molto importante per le loro carriere nascenti. In un contesto in cui gli artisti domandano sempre di più a gran voce quando potranno riprendere le loro normali attività, la terza classificata Giulia Molino ha tuttavia preferito utilizzare la sua voce per lanciare un messaggio rivolto ai professionisti della sanità che in questo momento lavorano come non mai per la salvaguardia di tutti. Questa volontà porta al nuovo singolo “Camice Bianco”, un brano potente e delicato al tempo stesso che affronta l’argomento con lo stile cantautorale caratteristico di Giulia: strofe sommesse e quasi rap, capaci di fare storytelling, ed un ritornello pop in cui l’emozione può esplodere in tutta la sua potenza mostrando la bellezza del timbro di Giulia.
La dichiarazione di Giulia Molino su “Camice Bianco”
Nel ccommentare il rilascio di “Camice Bianco”, Giulia Molino ha pubblicato una vera e propria lettera aperta:
Finalmente ci siamo.
Ho pensato davvero tanto alla situazione critica che l’Italia, e il mondo tutto, sta vivendo da qualche mese a questa parte. Spesso ci sentiamo soli, perché siamo chiusi in casa e non possiamo abbracciare i nostri cari.
A volte, invece, ci sentiamo sfortunati, malinconici, come stessimo per crollare da un momento all’altro.
C’è chi trascorre le proprie giornate fra le mura di un ospedale, sperando di sopravvivere, di sentire, giorno dopo giorno, il proprio respiro riacquisire forza. Altri vorrebbero riabbracciare le persone che amano, mentre sono costrette dalle circostanze a salutarle tramite i vetri di una finestra o attraverso lo schermo di un cellulare.
E poi ci sono loro: MEDICI, INFERMIERI, VOLONTARI, che ogni santo giorno dedicano la propria esistenza al prossimo. In questo periodo storico ancor più complesso, regalano il proprio tempo a chi sta soffrendo in questi ospedali affollati. E sono EROI che non chinano la testa dinnanzi agli innumerevoli ostacoli, che non si lasciano demoralizzare dalle troppe vittime, ma che, invece, non si fermano e continuano a lottare affinché quanta più gente possibile possa rientrare nelle proprie case e ripristinare la vita di sempre.
Ciononostante, dimentichiamo che dietro quelle mascherine, dietro quegli sguardi, ci sono anzitutto delle PERSONE. Persone che soffrono, come tutti noi, ma che lottano, senza sosta, senza risparmiarsi, donandosi completamente mettendo a rischio la propria vita per salvare quella degli altri.
Questo è un brano che ho scritto di getto, pensando a tutto ciò che ci accade intorno.
Onore a voi, che per amore del vostro lavoro non smettete di dedicarvi al servizio dell’umanità
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