Giovanni Nucci, poeta e scrittore, noto per i suoi libri per ragazzi, si è presentato a Pordenonelegge.it con un libricino che va oltre il suo genere, un titolo che di sicuro attira l’attenzione perché “Due uova molto sode” profuma molto di onda effetto Masterchef… E invece no, perché quest’opera, pubblicata dalla casa editrice Italosvevo, con la scusa delle uova, dopo una breve introduzione “tecnica” su come cucinarle, le uova, ci porta altrove.
Il libro gioca sull’equivoco, e l’ossessione per le uova abbraccia la passione per la letteratura. “Le uova sono una scusa – spiega Nucci –, una scusa per scrivere storie, racconti. L’idea è nata praticamente per gioco: mi sono messo a scrivere una storia sulle uova alla Benedict, perché c’è una letteratura sterminata che tratta questo tema… ho scoperto che era divertente. Le uova hanno un livello mistico perché hanno milioni di modi di essere cucinate, centinaia di interpretazioni. Questo fa buon gioco a uno scrittore. Scrivendo di uova in me si è illuminata l’dea che scrivendo di cucina uno scrittore può dare il meglio di sé. E mi spiego meglio. Oggi credo manchino gli scrittori come Aldo Buzzi, quegli scrittori che fanno un libro solo perché hanno voglia di scrivere. Questo è un po’ colpa degli editori, che sono convinti di sapere cosa vuole il pubblico. In verità i libri sono una merce molto varia; quando compri un libro non sai cosa ti succederà, come e cosa il libro cambierà di te. E credo che i migliori libri siano quelli che anzitutto piacciono a chi li scrive. Ecco, io mi sono divertito e mi è piaciuto scrivere questo libro”.
Dalla letteratura per ragazzi a un’opera che pare parlare di cucina, ma che in realtà parla di uova, non in cucina… di uova nella vita di tutti i giorni… “Gli scrittori per ragazzi – ironizza Giovanni Nucci – sono un po’ considerati di serie B. E allora ho voluto fare qualcosa per salire in graduatoria, scrivere un libro che scuotesse i miei lettori e interlocutori…”.
Scrivendo di uova? No. Vi svelo l’arcano. Le uova tengono insieme il tutto, ma tra le pagine ci trovate … altro. Il libro è fatto di storie vere e racconti inventati il cui fil rouge sono le uova. Tra frittate, uova alla coque o al tartufo, maionese e stracciatella, Marilin Monroe, Kafka o Picasso lasciano il posto a Guido Alberti, Carlo Sperati o Enrico Polidoro: realtà e invenzione dove parlare di cottura delle uova è una metafora… o la scrittura è una metafora della cottura delle uova…
Eh si lo so che vi ho incuriosito. Come questo breve libro ha incuriosito me e mi è piaciuta l’arguzia (attenzione, Nucci è uno scrittore attento e pignolo e nulla è lasciato al caso) con cui l’autore ha canzonato la sua fatica letteraria: “Basta mettere in mezzo un uovo o una frittata e tutto funziona!”.
Racconti che non sono racconti che sembrano un reportage sulle uova… e, dulcis in fundo, la presentazione a Pordenonelegge si è conclusa con uno show cooking degli chef Andrea Canton (La Primula – San Quirino -PN) e Andrea Spina (Al Gallo – Pordenone). E Canton, che ben ha interpretato il libro di Nucci, non poteva che proporre uova non uova!
Francesca Orlando