E’ solo un gioco: terzo capitolo di Màkari

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É solo un gioco

Con “É solo un gioco” Màkari va verso l’ultima puntata della stagione, che sarà trasmessa lunedì 29 marzo su Rai 1. La fiction diretta da Michele Soavi continua a vincere gli ascolti del lunedì sera. Si è addirittura alzato il numero rispetto alla scorsa settimana che aveva registrato 6.196 milioni con il 25.9%. Ieri sera invece 6.389 milioni di spettatori hanno visto Màkari per uno share del 26.5 %. Quindi il risultato è ottimo per la produzione, il cast e Rai1.

É solo un gioco diretto da Michele Soavi

La fiction, dalle inquadrature con i campi e i piani di ripresa, dalla scelta dei luoghi, dalla scelta della luce giusta nelle riprese, fanno sì che il prodotto finito appaia agli occhi dello spettatore per quel che è: un pregevole prodotto televisivo. Non potrebbe essere diversamente quando il nome del regista che ha filmato “É solo un gioco” e tutte le altre puntate della serie è Michele Soavi. Chi segue le fiction italiane conosce questo nome e sa cosa aspettarsi vedendo un lavoro con questa firma: qualità. Non possiamo dimenticare cosa Soavi ha regalato alla televisione: Ultimo, Uno bianca, Il testimone, Francesco, Rocco Schiavone, Rocco Chinnici, Mentre ero via, e tanti e tanti altri.

Màkari e il confronto con Montalbano

Il confronto con Montalbano era inevitabile, ma sono due prodotti diversi. I protagonisti sono diversi e lo sono anche i luoghi dove sono intessute le trame. Soavi ha voluto dare risalto ai paesaggi quasi lunari del comprensorio tra Trapani e Scopello. Il regista ha magistralmente giocato con le luci e i volti esigendo ed ottenendo che i personaggi secondari diventassero importanti quanto i principali, solo così ha potuto donare un’anima a questa serie tv. Forse, è perché traspare dalle immagini quest’ anima che lo sceneggiato( come si diceva una volta) è così seguito. Una particolarità nei dialoghi tra Saverio e Piccionello mette sempre in evidenza il rifiuto dei luoghi comuni sulla Sicilia.


In arte Nino: Elio Germano è Nino Manfredi su Raiplay


La trama di É solo un gioco

Una puntata dove Saverio, il protagonista è stato toccato negli affetti di famiglia. La morte di un cugino, appassionato di calcio e scommesse, di cui non ricordava più neppure il volto lo porta ad indagare, quasi a voler chiedere scusa per la dimenticanza del rapporto che li legava nell’infanzia. Attraverso gli altri protagonisti della vicenda Saverio alla fine, commosso, ricorda il cugino e l’affetto che da bambini li aveva legati. Il tutto intrecciato con le vicende del luogo, gli interventi esilaranti di Piccionello e la costruzione del rapporto con Soleima.

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