Era il 3 luglio 2012 la sera in cui andò in onda, in Italia, il finale di Dr House – Medical Division. Era la fine di un’epoca. Dell’epoca di Gregory House (Hugh Laurie), il medico più intelligente, arrogante e affascinante della televisione.
Ideata da David Shore e Paul Attanasio, la serie esordì negli U.S.A. nel marzo 2004 e proseguì per otto appassionanti stagioni. Apprezzata sia dal pubblico che dalla critica, si aggiudicò due Golden Globes e tre Emmy Awards.
Tutti ci ricordiamo di Dr House, anche chi con l’ha visto. Il viso di Hugh Laurie è irrimediabilmente ancorato nella memoria di tutti noi. Il suo sorriso malizioso e ingannevole, i penetranti occhi azzurri, il suo vestire trasandato e l’andamento claudicante sono impossibili da dimenticare. Fecero girare la testa a migliaia di donne, e non solo, in tutto il mondo. In ben 66 paesi del mondo, per essere precisi. Insieme al vicodin, al bastone, alla moto, ai suoi adorati enigmi e a moltissimi altri simboli entrati ormai nella memoria collettiva. Ma siete sicuri di ricordarvi come finisce?
Dr House – Il finale
Al contrario degli U.S.A, in Italia andarono in onda nella stessa serata gli ultimi due episodi della serie, che registrarono il 14% di share. Nonostante fossimo nel pieno della stagione estiva, l’addio di Dr House riuscì comunque a tenere incollati allo schermo milioni di telespettatori.
Holding On – Resistere
L’episodio presenta una struttura classica tipica della serie. Un paziente con sintomi misteriosi viene ricoverato così che House ed il suo team, ormai ridotto all’osso, cercano di salvarlo. O meglio, di risolverne il rompicapo diagnostico. I suoi collaboratori sono quasi tutte new entry dell’ottava stagione: escluso Taub (Peter Jacobson), Park e Adams entrarono nel cast solamente l’ultimo anno. Le ricordate?
L’abbandono di molti membri del cast al termine della stagione precedente segnò irrimediabilmente la serie, che chiuse appunto i battenti poco dopo. L’inaspettato addio di Lisa Eldestein (Girlfriends’ Guide to Divorce, The Kominsky Method) contribuì non poco a questo disfacimento, lasciando Dr House in qualche modo incompleto senza la sua Cuddy. Fortuna che rimase Wilson (Robert Sean Leonard) accanto a lui, attorno al quale ruota l’intero Holding On.
“Ho bisogno di te, ok? Voglio che tu viva il più a lungo possibile”
Gregory House
Nel corso dell’ultima stagione a Wilson venne diagnosticato un cancro terminale, che non accennava a recedere neanche a seguito di alcuni cicli di chemioterapia. Che fare ora? All’inizio dell’episodio assistiamo alla decisione dell’uomo di non proseguire ulteriormente con altre cure e informa House della scelta.
L’uomo, suo migliore amico da oltre vent’anni, non prende affatto bene questa notizia e cerca di raggirarlo nei modi più impensabili. Litigi, confronti, sotterfugi e manipolazioni si alternano al caso di puntata, e dimostrano, anche sul finale, l’incapacità di autogestione da parte di House, completamente indifeso senza Wilson accanto a se.
Everybody Dies – Tutti muoiono
Ultimo episodio della serie, così denso di riferimenti e citazioni da renderne la simbologia quasi impossibile da decifrare in poche righe. Già il titolo è un richiamo al mantra di House, che ripete incessantemente sin dal primissimo episodio. “Tutti mentono”, era solito dire.
Il primo fotogramma di Everybody Dies è un primo piano di Hugh Laurie, che scopriamo poi essere all’interno di un edificio in fiamme. In bilico tra la vita e la morte, assistiamo ad un lungo dialogo tra House ed il suo subconscio, impersonato da una serie di vecchi personaggi della serie. Rivediamo Kutner, suo collaboratore morto suicida durante la quarta stagione. Amber, ex moglie di Wilson, morta anche lei durante un incidente in autobus.
È poi il turno di Stacy (Sela Ward), che i fan di lunga data ricorderanno come la prima fidanzata di House. Ritenuta responsabile del suo dolore alla gamba, i due interruppero la relazione. Sebbene continuarono ad amarsi per molti anni, non tornarono però mai insieme. Infine, con l’edificio ormai completamente avvolto dalle fiamme, appare Cameron (Jennifer Morrison), ultima materializzazione del suo subconscio.
Durante questi dialoghi interiori vengono affrontate le più disparate tematiche, dal suicidio, alla felicità alla religione, in una sorta di continuo scontro tra la cinica razionalità di House e l’emotività della sua anima. Quella parte nascosta che solo raramente viene mostrata nella serie. Persino il paziente, caso di puntata, sembra rappresentare una forma di strano alter ego del protagonista: un eroinomane divenuto tale in quanto affetto da dolori cronici.
Quando infine l’uomo decide che è il momento di lasciare il palazzo, questo crolla e intrappola per sempre il dottore sotto le macerie. Gregory House è morto, o almeno così pare. Solo dopo il funerale, al quale partecipano tutti i vecchi membri del cast ad eccezione di Lisa Eldestein, un messaggio arriva sul telefono di Wilson:“Shut up you idiot”. House, riuscito a scappare dal retro dell’edificio in fiamme, si finge morto per poter stare insieme all’amico per tutto il tempo che gli resta.
L’ultima scena della serie vede House e Wilson in procinto di partire. Una strada, due moto e un’ultima folle avventura da vivere insieme.
Coprotagonisti e guest star del finale
Ad eccezione di Lisa Eldestein, grandissima assente, nell’ultimo episodio appaiono tutti i vecchi membri del cast. Ed i fan ringraziano. Vediamo insieme cosa ha riservato la sorte ai vari coprotagonisti del medical drama.
Tredici (Olivia Wilde). Appare in entrambi gli episodi. Prova enorme riconoscenza per House, che nonostante la volesse nel team la licenziò, lasciandola libera di vivere la propria vita. “Costretta a passare tutta la vita a fare esattamente quello che volevo”, lo ringrazia.
Eric Foreman (Omar Epps). Capo dell’ospedale, trova il cartellino di House sotto un tavolino e sorride. Che abbia capito il suo inganno?
Robert Chase (Jesse Spencer). Lo vediamo accomodarsi nel vecchio ufficio di House. Sulla porta c’è il suo nome: è lui il nuovo capo del reparto di diagnostica.
Martha M. Masters (Amber Tamblyn). Fece parte del team di House per una manciata di episodi nel corso della settima stagione. Possiede un Q.I. elevatissimo, che le permise di lavorare con lui nonostante frequentasse ancora l’Università. Moralmente troppo rigida per stare accanto ad House. “Mi ha dato il coraggio di dimettermi”, dirà all’elogio funebre.
Allison Cameron (Jennifer Morrison). La vediamo in ospedale, a fine turno, prendere in braccio un bimbo e uscire con il compagno. Il sogno di una famiglia si è realizzato.
Chris Taub (Peter Jacobson). Seduto al tavolo di un ristorante, viene inquadrato insieme alle figlie ed alle ex compagne. “Mi ha reso un genitore migliore, che lo volesse oppure no”, afferma al funerale, riferendosi ad House.
Kutner (Kal Penn). Appare nella casa in fiamme, come materializzazione del subconscio di House.
Stacy (Sela Ward). La rivediamo sia nella casa in fiamme che al funerale. Si pensa sia ancora sposata con Mark.
“E’ stato un fidanzato snervante, ma io non ho mai smesso di amarlo”.
Stacy, in ricordo di Dr House
Fu snervante, è vero, ma neanche noi abbiamo mai smesso di amarlo.
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