Il nome di Robert De Niro è indissolubilmente legato alla New Hollywood. Un attore che ne corso della sua carriera ha proposto un method acting che per l’epoca era a dir poco rivoluzionario. De Niro è stato uno dei primi ad introdurre ad Hollywood il metodo Stanislavkij basato sulla totale immedesimazione nel personaggio. Si sprecano gli aneddoti sulla sua preparazione per Taxi Driver, nel quale lavorò come tassista a New York per diversi mesi, o per Toro Scatenato, nel quale perse e riacquistò peso nel giro di pochissime settimane.
Parliamo di un attore in grado di aderire perfettamente al personaggio che interpreta, a partire dai film impegnati fino alle commedie più leggere. Interpretazioni che sono entrate in brevissimo tempo nella storia del cinema hanno reso Robert De Niro una vera e propria leggenda vivente. Da un reduce di guerra, passando per un gangster omicida, arrivando ad un giovane mafioso. Le mille facce dell’attore sono ormai patrimonio del cinema mondiale.
Da Taxi Driver a Il lato positivo, nel giorno del suo 77esimo compleanno, vi proponiamo un elenco di quelle che, secondo noi, sono le sue interpretazioni più memorabili.
Il padrino Parte II (1974)
Sequel/Prequel del celeberrimo Il padrino del 1972, è il film che ha sancito la consacrazione di Robert De Niro al pubblico internazionale. L’ interpretazione del giovane Vito Corleone, ruolo che fu di Marlon Brando, lo ha lanciato nell’ Olimpo degli interpreti più carismatici e di spessore del Novecento. Il ruolo lo portò alla vittoria del suo primo Oscar nel 1995 come miglior attore non protagonista. Capace di dare nuova linfa ad un personaggio che Brando aveva reso leggenda attraverso un’ interpretazione struggente, De Niro fu la vera sorpresa di quell’anno cinematografico. Tutt’ora la sua interpretazione del giovane Vito Corleone viene paragonata alla sua controparte anziana che 1973 aveva portato Marlon Brando alla vittoria dell’ Oscar.
The Deer Hunter (1978)
Un cast stellare per uno dei film che racconta in maniera più cruda e violenta gli orrori del Vietnam. De Niro interpreta Michael Vronsky, un operaio russo americano che insieme a due dei suoi amici di sempre si troverà a dover affrontare l’ orrore e le torture della guerra in Vietnam. Il film non è assolutamente una pellicola semplice, la storia è potente, la trama ha un significato e una portata immensa per gli anni 70.
Il personaggio di Mike viene disegnato come un uomo che di ritorno dalla guerra ne subisce le gravi conseguenze emotive e psicologiche. Porta sulle spalle sofferenze e consapevolezze che pochi uomini sarebbero in grado di portare e l’ interpretazione di De Niro è talmente struggente da essere in grado di suscitare una commozione continua. Michael, sembra sempre un uomo che non ha il coraggio di tornare alla vita, ma cerca disperatamente di aggrapparsi ad essa.
Taxi Driver (1976)
Di nuovo un reduce della guerra in Vietnam, ma che stavolta reagisce alle barbarie della guerra attraverso un atteggiamento totalmente sociopatico e irrazionale. Isolato, disadattato e sofferente il tassista Travis diventa quasi amico della sua stessa alienazione, convivendoci. De Niro porta sullo schermo un personaggio folle, un giustiziere di una società corrotta, in un film che è uno dei più grandi capolavori del cinema contemporaneo. Seconda collaborazione tra Robert De Niro e il regista Martin Scorsese, il film non fu capito dalle grandi masse, nonostante l’interpretazione magistrale dell’attore. Oltre ad essere visibilmente dimagrito, De Niro ottenne la licenza e per immedesimarsi nel ruolo del protagonista lavorò per diversi mesi come tassista a New York. Tutt’ora la sua interpretazione di Travis Bickle rimane una delle più iconiche e memorabili della storia del cinema.
Tutti gli uomini di Martin Scorsese
Toro Scatenato (1980)
Toro Scatenato è il vero manifesto del method Acting che De Niro ha introdotto ad Hollywood. Un metodo fatto di precisione maniacale, immedesimazione totale, portando persino a modificare il proprio peso a favor di camera. Oltre a seguire per mesi corsi di Box e ad imparare a combattere come un vero pugile, De Niro per il ruolo di Jake LaMotta, arrivò ad acquistare un fisico da atleta professionista. Le prime scene che furono girate, in realtà coincidevano con la conclusione del film nel quale LaMotta risulta ingrassato di circa 30 chili.
Nel giro di pochi mesi l’attore fu costretto a dimagrire tutto il peso accumulato e a costruire un fisico da vero pugile. La sua interpretazione fisica, violenta, ma allo stesso tempo angosciante e malinconica lo portò alla vittoria del suo secondo Oscar, questa volta nella categoria Miglior Attore Protagonista. Il film non ebbe molto successo al botteghino, ma l’ interpretazione di De Niro e la geniale regia, lo hanno reso in breve tempo un vero e proprio cult.
Goodfellas (1990)
Il gangster movie per eccellenza. La storia è quella di Henry Hill (Ray Liotta) un giovane mafioso di origini irlandesi e della sua scalata nella malavita newyorkese. De Niro interpreta Jimmy Conway, gangster letale e senza cuore che si rivela essere il più furbo ma anche il più violento e senza scrupoli del gruppo. Come ogni ruolo dell’attore è diventato in brevissimo tempo iconico. Battute, espressioni, discorsi.
La scena più indimenticabile dell’ intero film è sicuramente quella della sigaretta seduto al bancone del bar, che in poco tempo è diventata la sequenza simbolo del film. Jimmy è spalla, ma allo stesso tempo artefice efferato e violento del suo destino, che sembra avere come unico obiettivo l’arricchirsi a spese degli altri. Anche in questo caso parliamo di un personaggio che segue una parabola totalmente discendente fino a cadere nel baratro più totale. Fascino e violenza, sono le caratteristiche chiave di un personaggio di questo tipo.
Il lato positivo (2012)
Dopo Goodfellas, la carriera del due volte premio Oscar fu vittima di una forte virata al genere Comedy. Un ritorno alle origini lo avremo nel 2012 con un ruolo di supporto nel film di David O’ Russell ‘Il Lato Positivo‘, con protagonisti Bradley Cooper e Jennifer Lawrence. De Niro interpreta Pat Solitano, padre del protagonista. Uomo burbero e particolarmente legato alle scommesse, sottovaluta da sempre il bipolarismo di cui è vittima il figlio. Nel corso della pellicola il rapporto tra i due andrà saldandosi, legato ad una crescita emotiva del figlio ed una nuova consapevolezza del vecchio padre. L’ interpretazione lo portò ad essere ricandidato dopo anni agli Oscar nella categoria miglior attore non protagonista.