“Riad” di Davidof è un intenso viaggio tra culture ed etnie che racconta tutti i colori della società contemporanea.
Chi è Davidof?
Davidof, pseudonimo di Pietro Sturniolo, è un artista classe 1987. All’età di 3 anni si appassiona alla musica, iniziando a cantare sul balcone di casa le canzoni del Festival di Sanremo. Cresce ascoltando Antonello Venditti, Lucio Dalla e tutte le più illustri firme del panorama cantautorale italiano, avvicinandosi poi alle sonorità pop anni 2000. Inizia a scrivere testi inediti, dando il via anche alle prime performance live in molte venue della Capitale. Poliedrico e trasversale, ama sperimentare stili e dimensioni sonore. Nel 2019 firma un contratto discografico con Hokuto Empire, etichetta di Francesco Facchinetti, con la quale rilascia 5 singoli che ricevono un ottimo riscontro. Il 1° marzo 2022 pubblica “Riad”, un affascinante viaggio tra etnie e culture.
Davidof: “Riad”
Dopo il successo delle precedenti release – tra cui l’emozionante ballad indie-pop “Ragazza ‘86” e la delicata “Milano” –, Davidof, torna con “Riad”. Il brano è un viaggio nei colori, nei profumi e nelle sfumature dell’amore. Il singolo è impreziosito da una cornice sonora attualissima, ritmata e vivace, ma al tempo stesso intensa e riflessiva e intrisa di un fascino arabeggiante. Con la sua vocalità elegante e riconoscibile, Davidof tesse una tela di note e sentimenti. C’è persino quel pizzico di malinconia avvolta dall’incanto, dallo stupore e dalla meraviglia scaturita dai ricordi. Ricordi di “un tempo che mette le ali sopra la vita degli esseri umani”, capaci di incastonarsi nelle pieghe della nostra anima e di resistere.
“L’amore può darci e toglierci tutto”
“L’amore”, dichiara Davidof, “può darci tutto, come toglierci tutto. I ricordi sono l’unica cosa che ci resta. I profumi a volte sembrano veri, concreti, tangibili e le persone hanno l’anima colorata. C’è chi riesce a dire ‘Ti amo’ con le gambe che tremano e c’è chi si nasconde dietro una pelle tatuata. Io credo che esista un territorio in cui ognuno preferirebbe restare per sempre. Ecco, ‘Riad’ è questo: un viaggio, una casa, quel posto sicuro che mi riporta da te”.