Jimi Hendrix che suona Wild Thing e brucia la chitarra, Kurt Cobain che va fuori di testa mentre canta Smells Like Teen Spirit e tu lì a pochi metri, che ti godi l’esibizione. Ti piacerebbe se diventasse realtà? È l’innovativa e discutibile idea dell’industria musicale: i concerti live delle leggende defunte.
Cosa potrebbe cambiare per i concerti live?
Eyeillusion, Hologram USA e Base Hologram stanno portando i concerti live a un livello superiore. Le aziende stanno acquistando i diritti di artisti famosi e sviluppando una tecnologia in grado di riportarli indietro dalla tomba. Secondo Fast Company, 4 dei 10 migliori artisti in tour nel 2018 erano leggende viventi: The Eagles, Roger Waters, U2 e The Rolling Stones. Il tour è la maggior fonte di reddito per gli artisti ed ecco l’idea: perché non replicare i concerti live del passato?
La tecnologia dietro l’idea
Nel 2012 Snoop Dog utilizzò questa tecnologia per includere il rapper 2Pac in un suo concerto. Nel live a Coachella si vede l’ologramma del defunto rapper camminare sul palco e cantare. Per creare l’illusione, hanno trasformato un attore in 2Pac usando la CGI. L’immagine viene trasmessa su di una superficie riflettente, che poi rimbalza su di uno schermo di pellicola trasparente. Ora, appurato che la cosa è possibile, sorge un problema di natura etica: quanto in là ci si può spingere?
L’etica dei concerti live con artisti digitali
Parliamo di un’esperienza che va al di là della semplice visione di un concerto in tv, ma l’artista non è davvero di fronte a noi. È un po’ come in quel film con Al Pacino: S1m0ne. Il protagonista crea in segreto una donna bellissima, utilizzando un software sofisticato, e la inserisce in un film. Quando il pubblico si innamora di lei e la stampa chiede di intervistarla, il regista è costretto a inventare stratagemmi vari. Tra questi c’è anche la creazione di un ologramma. La bellissima Simone appare su un palco, alla presenza di migliaia di persone, e… canta. Sarà questa la nuova frontiera dei concerti live?