BTS contro il razzismo anti-asiatico

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BTS parlano contro il razzismo

Anche i BTS si esprimono contro la recente ondata di razzismo a danno della comunità asiatica. Gli asiatici sono infatti spesso, tramite retorica razzista di essere untori di Coronavirus, accusati di essere untori di Coronavirus.

BTS: sugli episodi di razzismo?

È da quando si sono sparse le prime voci sulla pandemia di Coronavirus che il razzismo contro le persone asiatiche, già purtroppo diffuso in Occidente, è molto aumentato. Dall’anno scorso si sente parlare di attacchi per strada, anche in Italia, che colpiscono persone asiatiche percepite come “cinesi”. Di recente si è giunti a un ulteriore livello di atrocità, in una serie di attacchi sempre più efferati e spesso letali. Ad Atlanta, in America, si sono verificate delle sparatorie in tre diversi saloni per massaggi, in cui sei donne hanno perso la vita. Due anziani sono stati attaccati a San Francisco e Oakland, il primo in maniera letale, e un uomo asiatico di New York è stato colpito al viso con un tagliacarte. Una situazione sempre più insostenibile, dinnanzi alla quale il mondo della musica non poteva restare a guardare. E i BTS, il gruppo asiatico più famoso del mondo e purtroppo mai estranei al razzismo nel mondo occidentale, rifiutano di rimanere in silenzio. 

“Noi condanniamo la violenza. Voi, io e noi abbiamo tutti il diritto di esser rispettati. Noi staremo dalla stessa parte”, twitta il gruppo. Aggiunge inoltre gli hashtag rappresentativi del movimento di resistenza contro l’odio anti-asiatico: #StopAsianHate e #StopAAPIHate. AAPI è l’acronimo di Asian Americans and Pacific Islanders, Asiatici Americani e Isolani del Pacifico. Molti degli attacchi sono rivolti in base alla presunzione razzista che ogni asiatico sia “cinese”, comunità ingiustamente colpevolizzata per la diffusione del Coronavirus. I BTS stessi sono stati vittime di razzismo nel mondo della musica, criticati e derisi per le loro sembianze e i loro successi non in lingua inglese. “Le nostre esperienze”, dichiarano i ragazzi, “sono state sufficienti per farci sentire impotenti e fare a pezzi la nostra autostima… Quello che sta accadendo adesso non può essere dissociato dalla nostra identità come asiatici”. 

La cronaca recente

Oltre ai BTS, anche delle autorità sull’argomento si sono espresse sul tema del razzismo contro gli asiatici. Tra di esse John Yang, il presidente della AAJC, Giustizia in Avanzamento per Asiatici Americani, che si esprime con indignazione in un’intervista per Rolling Stone. “Probabilmente c’è una coppia di cause diverse per i recenti attacchi, non la attribuirei mai a una cosa sola. Innanzitutto abbiamo avuto un ex presidente che ha condizionato le comunità ad essere fobiche e odiare gli asiatici. E l’ha fatto tramite una retorica su quell’orribile “virus Cinese” o “kung-fluenza”. E così ci siamo ritrovati in una situazione in cui la gente ha visto la comunità asiatica-americana come ‘altra’, come una comunità diversa, e francamente una comunità portatrice di malattie. Quindi è certamente una delle cause. Ma l’altra causa è l’insicurezza economica che molte persone stanno affrontando. Dobbiamo guardare a tutto questo nel contesto del Covid-19, cosa la gente prova a livello economico, la paura che sente.”

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