Un libro, che fa comprendere dal titolo, la triste storia vissuta e, quanto desiderio si abbia a lasciarsela alle spalle. Sebbene possa sembrare strano, a raccontare degli abusi, è la stessa attrice Sharon Stone nel libro “Beauty of leaving twice”.
Gli abusi sessuali attuati da chi?
L’incubo, il buio e mai la luce. La consapevolezza che si tratta di un metro della famiglia. La paura di parlare, il credere di non essere giusti e la vergogna del momento. Tutto questo porta l’abuso sessuale dentro la testa di una bambina, che non capisce perché il nonno debba farle del male. L’attrice racconta di averlo colpito e, che la soddisfazione nel pensare che fosse morto, le avesse dato la speranza di non dover rivivere quel momento. Quindi si girò verso la sorella, che a 11, aveva compreso la fine di una sofferenza. Quando finì di girare “Basic Instinct” venne chiamata al fine di vedere come fosse venuto girato il film. Ma non trovò quello che si aspettava. Ovvero, di vedere il regista. In stanza un sacco di avvocati ed agenti, che nulla avevano a che fare con la stessa pellicola cinematografica.
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La parte lesa di “Basic Instinct”
Chi non ha presente la scena del film in cui la donna, tentando di corrompere nell’interrogatorio postegli, indossa una gonna senza gli indumenti intimi. La scena sopra poc’anzi citata, infatti, ha riferimento a quello. La donna vide il suo organo sessuale sulla pellicola e, si sentì estremamente umiliata al cospetto di tante persone che, stavano guardando quello che lei vedeva coi suoi occhi. Una parte di sé tanto intima, inneggiata come una partita di football. Non lo accetta ancora la Stone che, adesso, si batte per tutti gli attori, sia uomini che donne, che abbiano subito abusi e soprusi sul set cinematografico. Coloro, quindi, che sono stati molestati, meritano di essere condannati al cospetto di un giudice, senza riferimento alcuno al film, chiaramente.