Accuse di abusi sessuali: gli “sciocchi” di Woody Allen

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Le accuse

Ancora in ballo le accuse mosse ai danni dell’attore e regista Woody Allen. Ma lui non ci sta a soprusi che ledono la propria immagine e la propria persona. Dal caso di Weinstein, sono molti i risvolti scoppiati ad Hollywood e, nella massa, è caduto pure l’iconico personaggio.

Quali accuse mosse ai danni di Allen?

Le peripezie hollywoodiane continuano, ma non riguardano la trama di un film. Dopo il caso di accuse e condanne a Weinstein, sono state molte le attrici che hanno affrontato la tematica degli abusi sessuali e, pare che non solo il fantomatico personaggio, abbia “approfittato” della carnalità per ottenere qualcosa in cambio. Bene, sono state molte le star che, nel tempo, si sono rifiutate di collaborare col regista, o , che l’abbiano tratto in causa per accuse di molestie sessuali. Si è trattato di un grande “brodo primordiale” in cui tutto è stato messo dentro, senza esclusione di colpi. Già la figlia di Allen, aveva accusato il padre di abusi sessuali. Un’accusa sufficientemente forte e altrettanto sgradevole. Nel frattempo l’artista, sta tutelando la propria persona e definisce, senza peli sulla lingua, “sciocchi” coloro che si sono mossi contro di lui, asserendo di pentirsi o, addirittura di non volere più lavorarci insieme.

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Il caso Weinstein ed il “no sense”femminista

Non c’è bisogno di ripercorrere i fatti per ricordarsi una cosa che alla memoria è ancora fresca. Soprattutto perché le donne fra di loro sono estremamente solidali e si appoggiano le idee. Ebbene, allora io voglio fare il bastian contrario ed essere una voce fuori dal coro. Premesso che condanno ogni abuso, sopruso, non solo ai danni delle donne, ma dell’intero genere umano, più penso a questa storie e più qualcosa non mi convince. Iniziò tutto con Asia Argento, le accuse e la denuncia a Weinstein e, fin qui, nulla di strano. Ma perché sono trascorsi così tanti anni prima di raccontare il fatto? Se lo scopo del fantomatico personaggio, era quello di ottenere un rapporto carnale in cambio di popolarità, tutte le attrici che hanno denunciato e accusato, ad oggi sono popolari. Non vorrei che la solidarietà del genere femminile, si riducesse ad essere un’ipocrita accondiscendenza e, non una difesa di accuse dalla realtà. Pensare, che Morelli fece scaturire tale confusione con la frase “tutte le donne sono ipoteticamente delle prostituite”, spiegando che è la donna di fatto a poter o voler vendere il proprio corpo al fine dell’ottenimento di qualcosa, che non necessariamente debba ricondursi al denaro.

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