AvA e la “Canzone triste” per tornare in alto

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AvA

La cantautrice romana, AvA, torna con un nuovo singolo che si intitola “Canzone triste”. Il brano è uscito lo scorso 28 maggio 2021 in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali. Il singolo è il secondo di una trilogia che ha un filo conduttore.

Perché ha scritto una “Canzone triste”?

AvA è una donna con una carica pazzesca e ce lo ha trasmesso anche in tutte le sue canzoni come “Ti auguro ogni male”. Quest’ultimo precede “Canzone triste” e insieme fanno parte di una trilogia che si concluderà con il terzo singolo che uscirà prossimamente. A differenza di “Ti auguro ogni male”, in “Canzone triste” AvA si lascia andare alla sua parte più vulnerabile, più umana e meno animale perché si paragona sempre ad uno squalo. Per AvA, e per tutto il mondo, il 2020 sarà difficile dimenticarlo. La cantautrice romana ha fatto i conti con se stessa e con le sue perdite. Parte del lavoro con lo stop della musica dal vivo, alcune amicizie e, soprattutto, l’amore. Da sempre abituata ad affrontare i problemi e a risolverli in prima persona, anche AvA viene messa alla prova ed ha dovuto ammetterlo, prima di tutto, a se stessa passando attraverso l’accettazione di non essere infallibile. Una consapevolezza trasformata in musica che diventa una dedica a se stessa dalla quale ripartire.


Riparte la musica dal vivo con Musicultura e Radio 1 Rai


AvA con la tristezza torna in alto

“…Mi spoglio di ogni trucco e di ogni maschera
Abbraccio la sconfitta
Abbraccio la mia umanità
Dove sarai ormai
Dove sarò
Tu mi perderai
Io ti perderò…”

Queste sono alcune delle parole del testo. Per AvA la sua “Canzone triste” è catartica e terapeutica allo stesso tempo, un gesto che incredibilmente deve aver sciolto qualche nodo perché, da quel momento in poi, la vita è tornata a sorprenderla restituendole con gli interessi tutto quello che le aveva tolto facendole capire che anche la tristezza deve essere accolta e celebrata, non continuamente combattuta in una lotta estenuante e sfiancante.

Torneremo ad essere felici, ce lo meritiamo. AvA tornerà a suonare, ma questa volta con una ballad dai toni rarefatti e avvolgenti che, attraverso il canto, lascia intravedere la sua parte più intima precedentemente inedita, l’artista ci guida nella sua dimensione segreta dove ci mostrerà come anche gli squali possono sanguinare. Uno squalo però non ha paura dell’odore del sangue, nemmeno quando è il suo. Anche se AvA è ferita, resta sempre una predatrice all’apice della catena alimentare che, nel momento in cui smette di leccarsi le ferite, è subito pronta per tornare a cacciare e tornare più forte di prima. Ma tutto ciò dopo l’estate perché in questa “nuova estate” AvA ha bisogno di essere libera, di vivere e apprendere più suoni e sensazioni possibili per poi trasmetterli come lei sa fare.

La novità della trilogia

“Canzone triste” è il secondo singolo di una trilogia con un filo conduttore. Si parla di tradimento. Solamente nel terzo singolo si scoprirà cosa deciderà la protagonista. Ma AvA ha un’idea per renderlo più accattivante. C’è la possibilità che, per il videoclip del terzo singolo, chieda ai propri fan e quindi interagire con loro per decidere come sarà il video e quale scelta prenderà la protagonista.

Chi è AvA

“AvA è una predatrice. È l’incarnazione della Donna Alpha Self Made che da un paesino di
provincia è arrivata a dirigere multinazionali. È una donna che ha calpestato i peggiori stereotipi femminili in scarpe da tennis e che si è conquistata una posizione sociale alternando la sua vita diurna lavorativa per trasformarsi di notte in un mostro affamato di beat, moombahton e afro trap che infuocano le dance hall. La musica di AvA è il manifesto della ribalta personale a discapito di una società che ci vorrebbe inermi, disillusi e arresi all’impotenza. Soprattutto se nasci donna.”

Girò l’Italia da nord a sud con la sua band, vinse svariati concorsi e partecipò tra gli altri, al festival di Musicultura dove arrivò in semi finale con le Calypso Chaos. Ma per lei non era abbastanza. Si sentiva rinchiusa in qualcosa che non era lei. Fu così che diventò AvA. A febbraio del 2019 debutta con il singolo omonimo, “AvA”, che senza alcun appoggio da parte delle case discografiche o etichette, cattura subito l’attenzione del pubblico, sfiorando a oggi i 100 mila streaming su Spotify. A maggio 2019 segue il secondo singolo “Adesso il Capo Sono Io”, primo manifesto del pensiero di sovranismo femminile dell’artista, che supera in poco tempo le 100.000 views su YouTube e che porta AvA ad essere ospite di radio come Radio Rai 1. Dal 18 ottobre 2019 è in radio “Shazam”, terzo estratto da “Lo Squalo”.

Immagine concessa dall’ufficio stampa.

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