Annette: un musical differente

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Annette è un musical del 2021 diretto da Leos Carax, al suo primo film in lingua inglese. Con questo film vedrete qualcosa di diverso rispetto ai musical contemporanei. Non aspettatevi un musical pop che ammicca alla massa come The Greatest Showman o il Fantasma dell’Opera. Non si pone con l’obbiettivo di essere accattivante per il pubblico. Con Annette ci troviamo davanti un prodotto spiccatamente Arthouse. Rientra in un cinema di stampo autoriale, che da sfogo alla libera espressione. Annette è quindi un musical differente, che gioca con la finzione, che provoca, che rompe dei taboo tipici del genere. Un film metanarrativo, che non vuole essere convenzionale ma uscire dagli schemi. Non è quindi adatto a tutti. È un film per cinefili veri.

Annette: un musical con un cast di alto livello

Partiamo dalla base: il cast. Annette è un musical con un ensemble attoriale di tutto rispetto. Un Adam Driver che si svincola dal suo Kylo Ren e dimostra tutta la sua grandiosità. Una Marion Cotilliard dal fascino immortale. Addirittura Simon Helberg (l’Howard Wolowitz di The Big Bang Theory), in un ruolo antitetico da quello a cui ci ha abituato. Insomma un trio di principali che garantiscono qualità.

Annette: un musical come opera totale

Ma sebbene il cast di Annette sia una garanzia, non è questo (o non solo) il punto di forza di questo musical. La sua forza risiede nella propria libertà espressiva. Nel film cadono i confini tra medium. Il teatro e il cinema si fondono, in un gioco brecthiano che rompe la finzione. Quando è teatro e quando è cinema? Annette è entrambi. E va oltre. È anche un film pittorico, onirico, quasi astratto. Ci rivela la sua natura di gioco fin dalla prima sequenza. Quando compaiono in scena il regista e i compositori ( gli Sparks). Insieme al cast, cantano e chiedono al pubblico: “So May we start!?”. Tutti vanno in posizione. Ed il gioco d’arte metanarrativo può davvero iniziare. Comincia così quello che Wagner definirebbe un opera d’arte totale.

Una storia introspettiva

Sebbene Annette sia un musical che si configura come gioco artistico non manca di una storia. Ma non è una storia pop, adatta al grande pubblico. Non c’è la figura fantasmatica ed affascinante del fantasma mascherato. Non ci sono storie d’amore impossibili che sfociano in un duetto dal gusto prelibato. Niente Zendaya o Zac Efron, che fanno sognare il pubblico. Annette ha in se una storia fortemente introspettiva, dai toni cupi, non tipica del musical. Racconta dell’ego dell’artista, fonte di creatività ma causa di disfatta. Racconta di un rapporto d’amore burrascoso che sfocia nel tragico. Racconta dello sfruttamento dei bambini nel mondo dello spettacolo. Il tutto attraverso una narrazione non lineare, arricchita da una forma fantasiosa ed onirica. Una storia che passa dal palco di teatro ai giochi formali tipicamente cinematografici, dal forte gusto pittorico.

Canto e taboo

Altri due sono gli elementi di notevole interesse di Annette che lo differenziano dal tipico musical. Iniziamo con il dire che le canzoni non sono pre registrate e sovrapposte. Gli attori cantano mentre vengono filmati. Non è una cosa nuova ( lo abbiamo già visto ne Les Miserables), ma è comunque raro. Sono tra l’alto canzoni che difficilmente si estraggono dal contesto dell’opera. Non sono Hit. Fanno parte dell’opera totale. Questo elemento ,che denota un approccio particolare, si collega al secondo merito del film. Il musical è per antonomasia un genere edulcorato. Alcuni direbbero frivolo. Annette non lo è. Vedremo scene di sesso. Mentre le quali Adam Driver e Marion Cotillard cantano. In posizioni scomode. Una cosa che a memoria non si è mai vista. Quindi giù i taboo. Massima libertà. Annette è un musical diverso.

Conclusioni

Annette è un musical differente. È un opera d’arte totale. Una racconto metanarrativo che gioca con le varie forme d’arte amalgamandole. È un distruttore di taboo e un costruttore di novità. È un film non adatto a tutti, ma che è veramente consigliato a tutti quegli amanti del cinema tout- court. Un film per chi ama gli esperimenti e le ricerche formali. E comunque le musiche sono molto belle.

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