Durante la seconda puntata del Festival di Sanremo, l’attrice Lorena Cesarini nel suo monologo ha raccontato degli insulti ricevuti dopo l’annuncio della sua partecipazione. Peccato sia stata interrotta da un “incoraggiante” urlo proveniente dal pubblico.
Il monologo di Lorena Cesarini e l’urlo fuori luogo non condannato
“Sei bellissima”: così viene spenta la voce coraggiosa di Lorena Cesarini che ha portato all’Ariston un monologo potente contro il razzismo, concluso tra le lacrime dopo aver letto un brano del libro di Tahar Ben Jelloun. A quell’urlo lei risponde con un sorriso imbarazzato che scompare nell’applauso del pubblico del teatro Ariston di Sanremo. “Non sono qui per darvi una lezione, non ne sarei neanche capace”, aveva sottolineato prima Cesarini leggendo alcune pagine del libro Il razzismo spiegato a mia figlia. “Il razzismo non ha base scientifica perché esiste un solo genere umano e quando uno riesce ad uscire dalle sue contraddizioni fa un passo verso la libertà”. Non è libertà, però, quella che ha spinto quella voce in platea ad interrompere il suo monologo. Quella è solo un’irruente espressione di potere proveniente da un sistema razzista e maschilista, che arriva a dare il meglio di sé combinandosi.
Tra razzismo e feticizzazione
Il commento proveniente dal pubblico non è stato un incoraggiamento ma solo espressione di un sintomo del feticismo razziale. Con questo termine si indica la sessualizzazione di caratteristiche etniche particolari come il colore della pelle o la forma degli occhi. Ecco così che una donna di colore diventa uno strumento del piacere altrui. L’oggettivazione, infatti, si esprime in una grande varietà di forme, che hanno però una base comune: alle donne vengono richiesti pochi atteggiamenti stereotipati, ruoli limitati, corpi e volti identici. Oggettivare significa ridurre le donne a oggetti di consumo, uguali e interscambiabili.
In quel momento, quindi, quell’urlo ha dimostrato che non erano importanti le parole di Lorena Cesarini. Era, invece, più importante romanzare la sua emozione scavalcando il suo monologo con un urlo che l’ha sessualizzata davanti a milioni di spettatori mentre lei stava provando (con successo) a districarsi in mezzo ai commenti razzisti mostrati dietro di lei. Ma tanto ai “Sei bellissima” a Sanremo fuori contesto ci siamo abituati.