Måneskin: “Siamo cresciuti a pane e rock”

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I Måneskin, che quest’anno ha esordito sul palco dell’Ariston con Zitti e Buoni, ci raccontano l’album di prossima uscita (Teatro d’Ira – Volume 1) e la storia che c’è dietro. Un racconto che parte da un’ispirazione chiamata “rock”.

Måneskin: “Se sei genuino, il pubblico ti ripaga”

Nel corso della conferenza stampa di oggi i Måneskin hanno sviscerato tanti temi, a partire dalla partecipazione al Festival di Sanremo. Zitti e Buoni, il singolo in gara, è un pezzo rock che per molti versi stona con l’atmosfera distinta che si respira al Festival. “Ha un sound duro, diverso”, ha detto Victoria. “Ma è così sbagliato da sembrare giusto”. Forse è vero che il glam rock c’entra poco e niente con Sanremo, ma se la musica e gli intenti sono genuini, il resto passa in secondo piano. “Se uno è genuino, il pubblico lo percepisce e ti ripaga”, dice Damiano.

“Siamo cresciuti con il rock e vogliamo portare avanti questa cultura”

Un’anima che vibra ad alte frequenze, le stesse di un accordo di “La” maggiore che esploda da un amplificatore. I Måneskin sono cresciuti a pane e rock, ed hanno un’identità che non può prescindere da un certo background. La sincerità della loro musica risiede anche in questo: radici saldate ad un terreno che ha assorbito la memoria degli Zeppelin, di Bowie e degli eroi del rock. La band ha fatto propria l’ispirazione e l’ha riversata in Teatro d’Ira – Volume 1, che uscirà il 19 marzo. L’album, registrato in presa diretta, mette in risalto lo spessore della band immersa nel proprio habitat naturale: quello del live. E a proposito di live, i Måneskin torneranno a suonare dal vivo.

Måneskin: “Il live è il nostro habitat”

Il 14 ed il 18 dicembre la band si esibirà dal vivo. Le cornici saranno quelle di Roma (il 14 dicembre) e Milano (il 18 dicembre). Il contatto con il pubblico, lo scambio di emozioni con i fan: sono queste le cose che ai Måneskin mancano. Oltre al fatto di potersi esibire dal vivo, si capisce. Nei mesi scorsi, la band ha passato molto tempo a lavorare sull’album di prossima uscita. Stanziati in un casale del XVII secolo, dotato di stanze da letto al piano superiore e di uno studio di registrazione al piano inferiore, i ragazzi hanno pensato a mettere in musica l’ispirazione. “Poteva arrivare in qualunque momento, anche di notte”, ha detto Ethan. “Allora potevi anche scendere in studio, al piano di sotto, e mettere le tue idee in musica”.

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