Esiste uno stigma che costella la tragedia della violenza sessuale. Ancora oggi, la si ritiene toppo spesso un qualcosa che avviene esclusivamente fuori casa per mano di estranei. Si tende a chiamare stupro un rapporto sessuale non consensuale e violento agito da una persona sconosciuta. La realtà, tuttavia, è diversa. Quello appena descritto è lo scenario di una violenza sessuale. Si tratta però di una delle sfumature di quest’ultima. La chiave della parola stupro è il consenso. Quando da una delle parti coinvolte non si ha il consenso, si parla di violenza sessuale. Vi è inoltre un dato che ad alcuni suonerà sorprendente: la maggior parte degli stupri avviene all’interno di una coppia stabile. I dettagli non finiscono qui. La realtà della violenza sessuale ha anche altri volti. Uno di questi è oggi parecchio discusso per via di un personaggio famoso. Diplo è stato accusato di revenge porn.
Diplo accusato di revenge porn: cos’è questa forma di violenza?
Prima di addentrarci nel fatto in sé, è importante comprendere che cosa sia il revenge porn. Chiamiamo con questo nome una sorta di ricatto sessuale. Per la precisione, si parla di revenge porn quando una persona rende pubbliche immagini, video, conversazioni o qualsiasi altro media riguardante un atto sessuale che coinvolge un o più altre persone. Il quadro si aggrava quando il materiale si registra senza il consenso delle parti coinvolte. Tuttavia, anche se tutti gli individui sono consapevoli dell’inventariazione dei media, vige comunque il diritto alla privacy. Ecco perché quella tipologia di materiale non può comunque essere reso pubblico. Tuttavia, il revenge porn contiene anche un’ulteriore sfumatura. “Revenge” significa “vendetta”. Dunque, si fa riferimento a quando una persona mette alla mercé di tutti media di questo genere al fine di ricattare uno o più persone coinvolte.
Cos’è successo?
Il tutto parte dal sito Daily Beast. Qui, si racconta di una donna di Los Angeles che avrebbe chiesto un’ordinanza restrittiva nei confronti del produttore. Il motivo: Diplo avrebbe diffuso un’immagine hot della donna al fine di <<umiliarla e spaventare altre donne che potrebbero farsi avanti>>. La ragazza ha dunque ingaggiato la nota avvocata statunitense Lisa Bloom per potersi difendere. Dal momento che Diplo è stato accusato di revenge porn, l’uomo non ha esitato a ribattere. Il suo legale ha respinto ogni dichiarazione contro il suo cliente. Eppure, la donna sembrerebbe parlare chiaro. <<L’investigatore privato mi ha detto che sa dove vivo, dove vivono i miei genitori, dove lavoro e dove lavorano i miei. Vedetela come vi pare, ma per la maggior parte delle persone questa si chiama minaccia>> Dichiara la signora. Non a caso, il fatto che Diplo sia stato accusato di revenge porn sembra non essere tutto.
A infittire il caso spunta l’ingaggio di un investigatore privato da parte del produttore. La donna racconta che ciò è successo dopo un litigio, e che si tratta di un tentativo di spaventarla e intimarla a non raccontare dettagli <<disgustosi>> dell’uomo. E non è finita qui. Prima ancora che Diplo venisse accusato di revenge porn, pare che egli abbia filmato un incontro sessuale avvenuto con la ragazza senza il consenso di quest’ultima. <<Nella richiesta di ordine restrittivo, la mia cliente afferma che l’unica persona in possesso di quella foto era Diplo>> Spiega l’avvocata Lisa Bloom. A prescindere da come stiano realmente le cose, c’è da dire questo tipo di violenza sia ancora troppo in voga. Minacciare le persone colpendole nella loro intimità e fragilità si rivela sempre efficace. Ecco perché è importante conoscere il fenomeno. Non solo al fine di difendersi, ma anche per aiutare il prossimo. Per combattere, un volta per tutte, la violenza.