The Chicago Recital di Isabelle Demers

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Isabelle Demers è un’organista nata in Quebec che si diverte con la musica che suona e i suoni che riesce a produrre tramite flauti e aria. La sua nuova registrazione, “The Chicago Recital”, arriva agli estremi gloriosi, esplorando le possibilità coloristiche ed espressive dell’organo Ernest M Skinner del 1928 noto come Opus 634 alla Rockefeller Memorial Chapel dell’Università di Chicago. Dalle frasi più delicate alle sonorità massicce che scuotono il terreno e le orecchie, lo Skinner a canne 8565 si presenta come una meraviglia sinfonica, grazie alle mani, ai piedi e all’acume musicale ispirati di Demers.

Perchè ascoltare The Chicago Recital di Isabelle Demers?

La sua scelta del repertorio ha molto a che fare con il successo del recital. Demers esegue opere scritte appositamente per organo, nonché le sue trascrizioni di selezioni orchestrali di Čajkovskij e Mendelssohn. Nonostane non tutti saranno convinti ad abbandonare la versione orginale di Mendelssohn per questa, Demers mostra grande capacità nella sua scelta di timbri per simulare gli strumenti e le aure in La bella addormentata di Tchaikovsky (scene del secondo atto) e la musica di Mendelssohn per Sogno di una notte di mezza estate (Scherzo, leggermente ingombrante e Notturno, tenero e magico).

Il pezzo più sorprendente e persino sconcertante qui è Introduzione, Passacaglia and Fugue, Op 127 di Max Reger. Un tour de force di abilità compositive e avventura armonica con affascinanti colpi di scena sonori. E’ l’espressione di un’artista che non ha paura di affrontare sfide strutturali. Demers li fronteggia in un’esibizione di virtuosa sensibilità e grandezza.

Applica la stessa brillante musicalità alle restanti opere, dall’imperial Cortège académique di Ernest Macmillan e gli spiritosi Three Short Studies di Rachel Laurin, op 68, comprese due deliziose riflessioni sugli uccelli, all’esuberante Preludio e Fuga in B di Marcel Dupré, op 7 n. 1. Chi ascolta attraverso degli altoparlanti dovrebbe aspettarsi che le pareti vibrino.

Ray Charles “Il Soul è uno stile di vita”

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