Artlessly Falling (Firehouse 12) di Mary Halvorson’s Code Girl

La prima voce ascoltata in Artlessly Falling appartiene al grande statista di art rock Robert Wyatt. Le canzoni del secondo album di Code Girl di Mary Halvorson sono caratterizzate da improvvisazione, ma come composizioni si sentono molto più vicine alle canzoni d’arte o alla nuova musica di qualsiasi altra cosa a portata di mano del jazz.

Cosa c’è di nuovo in Artlessly Falling?

Robert Wyatt in Artlessly Falling appare in tre delle otto composizioni, i cui testi (tutti scritti da Halvorson) sono stati scritti in otto diverse forme poetiche. Nonostante i suoi 75 anni, la sua voce acuta e sottile continua ad affascinare. La cantante di Code Girl Amirtha Kidambi si unisce a lui in “Walls and Roses” e da sola la ritroviamo negli altri cinque brani, in alcuni con un’incantevole con la sassofonista tenore María Grand. Il trombettista Adam O’Farrill, che occupa il posto occupato da Ambrose Akinmusire nel precedente album del gruppo.

I temi in Artlessly Falling

Mentre alcune canzoni sembrano contenere alcuni commenti politici astratti, Last-Minute Smears non si tira indietro, con testi basati su frammenti della testimonianza del Congresso di Brett Kavanaugh. Halvorson alterna il suo caratteristico suono di note piegate con lampi di accordi potenti distorti e pennellate pulite. Il culmine lo troviamo nella traccia del titolo di chiusura, che inizia con solo voce e chitarra, quindi si sviluppa fino a quando il sestetto crea una burrasca in caduta libera che riesce comunque a mantenere una struttura armonica sotto la voce di Kidambi. Completato dai compagni di band Thumbscrew di Halvorson, il bassista Michael Formanek e il batterista Tomas Fujiwara, Code Girl offre un ascolto stimolante, che va però accompagnato da un esame attento e un ascolto ripetuto.

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Tracklist