Eddie Van Halen nelle parole di Adrian Smith: “Nessuno come lui”

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Il 2020 è un’annata davvero da dimenticare. Non solo per la pandemia da Covid-19 che ha fatto sprofondare il mondo in un clima di incertezza e terrore, ma anche per la perdita di una icona del mondo del rock: Eddie Van Halen. Co-fondatore dei Van Halen, Eddie è considerato tra i più influenti, innovativi e talentuosi chitarristi del XX secolo. Celeberrimo perfezionatore della tecnica del tapping, ebbe grande impatto sulle generazioni successive di chitarristi vicini alla scena hard rock e heavy metal. Il rock dice addio al grande Eddie Van Halen, elogiando il suo talento di chitarrista. Emblema di un’ epoca, quella degli anni Settanta e Ottanta, Van Halen resterà per sempre un simbolo di questo genere.

Chi era Eddie Van Halen?

Una domanda che di solito viene posta dalla Gen Z, troppo contemporanea per conoscere la storia, o da coloro che negli ultimo mezzo secolo hanno vissuto su Marte. In ogni caso, una sola risposta alla domanda appena posta è possibile: Eddie Van Halen è una leggenda. Nativo olandese, Eddie si trasferisce con la famiglia a Pasadena, in California, all’età di sette anni. Qui, insieme al fratello Alex inizia a studiare musica, appassionandosi da subito al rock senza fronzoli dei Led Zeppelin e alla chitarra di Eric Clapton nel suo progetto Cream. Alex e Eddie, alla fine degli anni Sessanta decidono di formare un gruppo in cui il primo fosse batterista e il secondo la chitarra della band.

I Van Halen

Insieme a David Lee Roth e Michael Anthony, rispettivamente voce e basso, nascono ufficialmente nel 1972 i Van Halen. La band diviene rapidamente un punto fermo della scena musicale di Los Angeles durante la metà degli anni ’70, suonando in noti club come il Whisky a Go Go, finché nel 1977 la  Warner Bros. records offre loro il primo grande contratto discografico. Il primo album del Van Halen, chiamato con lo stesso nome del gruppo, si piazza subito nella Top 20 di Billboard, diventando uno dei debutti di maggior successo commerciale nella storia del rock.

Raggiunto l’apice del successo introno alla metà degli anni Ottanta, David Lee Roth abbandona il gruppo e viene sostituito da Sammy Hagar. Roth tornerà per un breve periodo ad unirsi ai Van Halen ma la sua personalità troppo egocentrica porterà a numerose liti tra i componenti della band.

Il tapping

La principale innovazione tecnica che ha permesso a Van Halen di salire nell’Olimpo della chitarra è senz’altro il tapping, che consiste nel suonare lo strumento con entrambe le mani sulla tastiera in modo da coprire intervalli inusualmente ampi e impossibili da raggiungere con il legato tradizionale. Eddie Van Halen costituisce un punto di riferimento per varie generazioni di chitarristi sia per il suo approccio originale nella creazione degli assoli che per la grande attenzione alla ritmica. La prestigiosa rivista Rolling Stone lo ha classificato all’ottavo posto tra i cento migliori chitarristi di ogni tempo.

Eddie Van Halen: l’addio il 6 ottobre 2020

Eddie Van Halen ha dichiarato spesso di aver fatto abuso di alcol e droghe sin dalla tenera età. Più volte ha tentato la via della riabilitazione ma solo negli Duemila è arrivato a raggiungere definitivamente il traguardo della sobrietà. A causa degli incidenti avuti sul palco, dovuti al suo stile acrobatico, Eddie aveva diverse lesioni ai tendini. Un cancro aggressivo alla lingua lo colpisce nel 2000. Il mondo dice addio al leggendario chitarrista il 6 ottobre 2020, a causa dell’estensione del tumore fino al cervello.

Le reazioni del mondo del rock

Una perdita pesante per il mondo della musica. Innovatore e vero maestro chitarrista, la scomparsa di Van Halen ha suscitato molte reazioni, soprattutto nel panorama del rock genre. A tal proposito, molto esplicative sono le parole di Adrian Smith, chitarrista nei celeberrimi Iron Maiden:” probabilmente lui e Jimi Hendrix hanno avuto un impatto sulla chitarra elettrica come nessun altro. Amavo il modo di suonare di Eddie anche se, quando venne fuori, avevo già iniziato a suonare da cinque o sei anni. Se avessi avuto modo di iniziare quando lo ascoltai per la prima volta lo avrei semplicemente copiato, come ha fatto il 99 per cento degli altri chitarristi. Era fantastico e mi sarebbe piaciuto incontrarlo. Ci sono andato vicino un paio di volte ma non ci sono mai riuscito. Amavo il sound della sua chitarra. Se avessi una chitarra e un amplificatore e dovessi semplicemente cercare di trovare un sound giusto, probabilmente userei il suo come punto di riferimento”.

Eddie Van Halen e la sua chitarra resteranno indelebili per gli altri rockers gli amanti del genere. La sua energia e tecnica ha davvero segnato un’epoca, facendo appassionare tantissimi giovani alla musica.

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