Nasce Rita Hayworth, nasce una stella

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1918, un anno emblematico poiché disegna la fine della Prima Guerra Mondiale ma è anche l’anno d’inizio della grande pandemia Spagnola.

Un anno che porta con sè strascichi pesanti di storia. Ma come tutte le storie, possiamo trovare anche tante apparizioni positive. Come quella della nascita a New York di Margarita Carmen Cansino, per esempio. 17 Ottobre 1918, una nascita che preparerà la strada alla nostra futura e bellissima star del cinema, con nome d’arte Rita Hayworth.

E come si può dimenticare la sua icona? Siamo tutti lì a ricordarcela come Gilda, la seduttrice e tentatrice dell’omonimo film del 1946.

Rita Hayworth

L’arte nel sangue

Attrice, ballerina e cantante, Rita non può essere relegata solo all’immaginario univoco di bellezza. La star è molto di più: ha dei forti talenti e una personalità sicuramente intrigante. D’altronde, come figlia di ballerini, non poteva esser che altrettanto sinuosa nei movimenti e interessante nel canto, oltre che nella recitazione: la madre, attrice e ballerina e il padre, danzatore spagnolo, oltre ad essere artisti attivi, furono capaci di trasmetterle l’insegnamento della disciplina della danza sin da ragazzina.

1946: Hollywood actress Rita Hayworth (1918 -1987) as Gilda, in the film of the same name. Title: Gilda Studio: Columbia Director: Charles Vidor (Photo by Hulton Archive/Getty Images)

Vita Privata

Essere belle e famose non significa per forza esser felici in amore. Evitando troppi moralismi e cercando di esser il più possibile oggettivi, il primo matrimonio di Rita fu per convenienza; per questo con Edward C. Judson non durò a lungo: l’attrice si innamorò del geniale regista Orson Welles, che sposò nel 1943 e da cui ebbe una figlia. Sfortunatamente, anche qui finì presto.

Rita, vera principessa

Ma lo sapevate che la Hayworth è stata una vera principessa? Dopo la rottura con Welles divenne consorte del principe ismailita Aly Khan, da cui ebbe la sua seconda figlia, la principessina Yasmin, nata a Losanna il 28 dicembre 1949. Papa Pio XII in persona si indignò: da cattolica, l’attrice non poteva sposare il figlio di uno dei capi spirituali dell’Islam. Dovendo subire calunnie di ogni genere, la Hayworth abbandonò temporaneamente il cinema trasferendosi in Pakistan e in India nel sontuoso palazzo di Pune. Ma anche questo matrimonio era destinato a fallire.

La fama di Rita

Quali sono le più grandi star di tutti i tempi della storia del cinema? Sicuramente è una domanda affascinante, alla quale risponderemo solo in parte lasciandovi la curiosità e occupandoci solo della nostra Rita: l’American Film Institute l’ha inserita al diciannovesimo posto! L’attrice ha infatti la sua sua stella sulla Hollywood Walk of Fame, al 1645 di Vine Street.

Il look

Nel momento di creazione del suo personaggio hollywoodiano, il look della nostra Rita venne completamente rielaborato: con l’elettrolisi venne risolto il problema dell’attaccatura di capelli molto bassa sulla fronte e sulle tempie. I suoi bellissimi e iconici capelli vennero tinti di rosso, e questa nuova colorazione, unita al naturale fascino latino e al fisico armonioso e atletico dell’attrice, fu subito messa in risalto in una serie di film di successo.

I maggiori successi

Della sua lunghissima filmografia vogliamo ricordarci uno dei più grandi successi di Rita, ovvero la sensuale protagonista del film noir Gilda (1946) di Charles Vidor, personaggio già citato prima. Qui, l’attrice appare in tutta la sua femminilità provocatoria, grazie anche a canzoni sensuali come Put the Blame on Mame e Amado mio. Si dice che con Glenn Ford, spesso sua partner di pellicola, avesse avuto una relazione.

Il declino

I numerosi divorzi e le vicissitudini negative portarono Rita ad avvicinarsi all’alcool e ad interpretare per diverso tempo ruoli di donne dissolute. La povera Rita si ammalò poi di Alzaimer e ci lasciò il 14 maggio del 1987. È sepolta al Holy Cross Cemetery di Culver City.

Curiosità

La Hayworth venne soprannominata la Dea dell’amore e la sua immagine fu incollata sulla bomba atomica sperimentale lanciata sull’atollo di Bikini, circostanza che fece guadagnare all’attrice anche l’appellativo di “atomica”.

Viene menzionata nel brano Vogue di Madonna.

Nel film La pupa del gangster, Sophia Loren reinterpreta la famosa scena del film Gilda in cui l’attrice si esibisce nel numero Put The Blame On Mame.

In Fantozzi, egli menziona alla figlia un’immaginaria attrice di nome Cita Hayworth.

Un suo poster è un oggetto chiave della novella Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, di Stephen King.

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