Netflix incriminato per Cuties. Un tribunale in Texas definisce il film osceno

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Netflix incriminato per Cuties

Un tribunale del Texas ha incriminato Netflix a causa della pellicola Cutis. Secondo il Gran Giurì la piattaforma streaming è colpevole di aver prodotto un film osceno. La pellicola incriminata il cui titolo originale è “Mignonnes” tradotto poi in italiano con “Donne ai primi passi” è stato diretto dalla francese Maïmouna Doucouré. Il film ha vinto il premio per la miglior regia al Sundance Film Festival nel 2019.

Cuties: Netflix nella bufera dopo l’uscita del film denuncia

Netflix incriminato. Il film Cutis secondo il tribunale: “promuove consapevolmente materiale visivo che descrive l’esposizione oscena di genitali”

La rivolta contro Cuties negli Stati Uniti va oltre un semplice hashtag sui social. Un tribunale dello stato del Texas ha deciso di incriminare Netflix colpevole di diffondere un film carico di contenuti osceni. Mignonnes è online sulla piattaforma dallo scorso nove settembre e racconta la storia di ragazzina di origini senegalesi a Parigi dove conduce una doppia vita. 

“Netflix – si legge nelle motivazioni per la messa in stato di accusa – consapevolmente promuove materiale visivo che descrive l’esposizione oscena di genitali o parti pubiche di un minore vestito o parzialmente vestito.Non ha nessun serio valore letterario, artistico, politico o scientifico”. Ha capeggiare la crociata contro la popolare pay TV c’è il senatore repubblicano ed ex candidato alla presidenza Ted Cruz. 

Nonostante le accuse Netflix non fa marcia indietro e difende il film e la regista Maïmouna Doucouré. “Cuties è una denuncia sociale contro la sessualizzazione dei bambini – ha dichiarato la piattaforma – Le accuse sono senza fondamento e noi sosteniamo il film”.

Le dichiarazioni della regista di Cutis Maïmouna Doucouré

Netflix incriminato per Cuties

“Da adulti – ha scritto in un editoriale pubblicato dal Washington Post Maïmouna Doucouré – non abbiamo dato ai nostri figli gli strumenti per crescere sani nella nostra società. Volevo aprire gli occhi delle persone su ciò che realmente accade nelle scuole e sui social media, costringendoli a fare i conti con l’immagine di giovani donne truccate, vestite e che ballano in modo provocatorio per imitare le loro icone pop preferite. Volevo far sì che gli adulti impegnassero 96 minuti del loro tempo per guardare il mondo attraverso gli occhi di una ragazza di 11 anni. – la regista poi ammette – Queste scene sono dure da guardare ma corrispondono al vero”.

Cutis, il cui titolo originario è  Mignonnes ha debbuttato nel 2019 al Sundace Film Festival, vincendo il premio per la miglior regia. Già prima della messa online la pellicola aveva suscitato molte polemiche. Il mondo dei social si è prima scagliato contro la locandina accusata di sessualizzare il corpo delle bambine, attraverso pose troppo spinte. Nonostante il contenuto sia stato modificato, le polemiche non si sono placate.  Al grido di #CancelNetflix è stata lanciata anche una petizione su change.org che invita ai clienti della pay TV a cancellarsi dalla piattaforma. Il film, inoltre, è già stato censurato in Turchia.

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