Nashville Tears – Il nuovo album di Rumer

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Copertina di Nashville Tears di Rumer

Nashville Tears è il nuovo album di Rumer, artista che ha attirato per la prima volta l’attenzione dei fan della musica britannica nel 2010, quando ha pubblicato il suo album di debutto Seasons Of My Soul. Il disco è stato un grande successo, le è valso un MOJO Award e alla fine è diventato disco di platino.

Nashville Tears è una raccolta che mette in risalto gli straordinari talenti vocali di Rumer e le sue capacità di interprete.

Nashville Tears

L’album si apre con The Fate Of Fireflies, un numero malinconico e romantico che presenta un’introduzione di archi accompagnati da una melodia di chitarra. Fin dall’inizio la voce distintiva di Rumer ti trasporta nella canzone mentre mostra la sua abilità nel costruire l’immagine di un ambiente onirico, quasi surreale. Senti davvero la connessione tra lei e il testo e c’è una giocosità e un fascino che ti fanno immediatamente sentire in buone mani. È un arrangiamento molto semplice ma assolutamente stupendo.

Bristlecone Pine, vede Rumer raggiungere alcune note alte impressionanti, crea un’immagine inquietante di un paesaggio solitario accanto al tumulto emotivo del suo narratore ed è meraviglioso. Deep Summer In The Deep South invece ha un ritmo scandito da chitarre e un’atmosfera rock and roll classica, con una strofa di apertura che ti fa sentire il peso del caldo soffocante, quasi opprimente. Mentre Hard Times For Lovers attinge alle influenze rock e folk californiane degli anni ’60 con tamburi pulsanti, chitarra e un ritornello che contrastano il senso di rimpianto nei testi che Rumer abilmente trasmette.


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La voce di Rumer

La cosa sorprendene dell’album è la bellissima voce di Rumer. Di volta in volta dolce, chiara, un po’ rauca in alcune parti. Si sente il cuore nelle sue interpretazioni. June, It’s Gonna Happen ne è un esempio, con il suo misto di rabbia, liberazione e cautela che emerge insieme all’eccitazione e alla speranza di un nuovo amore.

La morbida e acustica Oklahoma Stray la vede in una modalità lamentosa e straziante, mentre Learning How To Love mescola il country con una storia di un primo amore e trasmette davvero la natura timida ma fiduciosa della situazione, oltre a mostrare l’abilità di Rumer per dare vita ai personaggi della canzone.

Ghost In This House la vede in uno stato d’animo malinconico (e potrebbe benissimo farti stare bene), il commovente valzer Heart Full Of Rain ha una qualità dolceamara ed è pieno di convinzione, e The Snow White Rows Of Arlington è una traccia introspettiva coni rulli di tamburi.

Starcrossed Hanger Of The Moon, un numero nostalgico, guidato dal pianoforte, che è pieno di calore ma ha anche un palpabile senso di tristezza. Rumer rivela gli strati e le trame della sua voce durante la canzone, e ci sono anche alcuni bei tocchi jazz del piano. La segue poi con The Song Remembers When, probabilmente la canzone più conosciuta, e passa poi a That’s That dove oscilla tra la rabbia di un ex amante e l’accettazione. Da ascoltare l’assolo di chitarra alla Clapton alla fine.

Infine, c’è il dolce Here You Are, guidato dal pianoforte, una canzone in bianco e nero che ripercorre vecchi ricordi e mostra il lato più dolce della sua voce.

Rumer chiude l’album con Half The Moon, che per me riassume il disco nel suo insieme.

Track list

1. The Fate Of Fireflies
2. June, It’s Gonna Happen
3. Oklahoma Stray
4. Bristlecone Pine (featuring Lost Hollow)
5. Ghost In This House
6. Deep Summer In The Deep South
7. Heart Full Of Rain
8. Hard Times For Lovers
9. Starcrossed Hanger Of The Moon
10. The Song Remembers When
11. That’s That
12. Here You Are
13. Learning How To Love
14. The Snow White Rows Of Arlington
15. Half The Moon 

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