“Semplice Lucio” la serata in onore di Dalla e Battisti contro il Cyberbullismo

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Semplice Lucio. Il nome Lucio porta alla memoria inevitabilmente due grandi artisti del panorama italiano: Lucio Dalla e Lucio Battisti.

Il 19 giugno presso la Sala Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica di Roma è in programma un concerto che ripercorrerà le musiche di questi geni della canzone italiana in una serata presentata niente meno che da Pino Insegno.

La tematica centrale dell’evento Semplice Lucio non è né semplice né banale: il cyberbullismo. Per affrontare questa piaga della società odierna, che costringe molti ragazzi al silenzio e alla sofferenza e gli rende vittime inermi contro i mostri che si nascondono dietro ad uno schermo, si è scelta la musica come forma di dialogo.

La musica accompagna gli adolescenti ed è un porto sicuro contro una società e un mondo adulto che spesso non li comprende. L’obiettivo dell’evento è proprio questo: creare una comunicazione, un’apertura con il mondo dei giovani e dei più “deboli”.

I commenti e i giudizi della “vita online” dei ragazzi si trascinano inevitabilmente nella vita reale. Questo porta ripercussioni, depressione, malessere e il fenomeno non può e non deve essere sottovalutato.  

Protagonista assoluta sarà l’Orchestra Sinfonica Universale Italiana diretta dal Maestro Dario Zannini Quirini. Tra gli ospiti: Steve Norman, Dj Claudio Ciccone Bros.,Guido Planeta ,Martina Attili, Briga, Gianfranco Butinar, Dreams in Progress, L’Orchestraccia, Amedeo Minghi, Roberto Pambianchi, Povia.

La serata sarà sostenuta da Fondazione Italiana Cuore e Circolazione- ONLUS.

Ma perché proprio Dalla e Battisti?

Parlare di questi due artisti può essere pericoloso: le parole non rendono mai abbastanza giustizia al loro creato, soprattutto considerando come loro sono riusciti a rendere le parole pura poesia in musica. Faremo due semplici esempi.

Lucio Battisti

Lucio Battisti nel 1972 ci ha fatto conoscere la bellissima Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi. La canzone è una sorta di grido che urla l’impossibilità di opporsi ad un nuovo travolgente amore. La paura di gettarsi verso qualcosa che non si conosce, il terrore che tutto vada nuovamente male, l’angoscia di dover attraversare ancora una volta quel tunnel infinto se tutto dovesse finire. Ma ciò è inevitabile, nonostante la volontà del protagonista, il salto nel vuoto è già quasi compiuto.

« Quando lei se ne andò, per esempio
Trasformai la mia casa in un tempio

E da allora solo oggi non farnetico più
A guarirmi chi fu?
Ho paura a dirti che sei tu

Ora noi siamo già più vicini
Io vorrei, non vorrei ma, se vuoi».

Lucio Dalla

Lucio Dalla con Anna e Marco del 1979 riesce a descrivere perfettamente quella voglia irrefrenabile di fuggire via, andare lontano. Molto spesso la tristezza è invisibile a chi non sa guardare ed è impercettibile. Anna è una ragazza come tante, le amiche, la sua vita. Cosa c’è che non va? Cosa sogna quando chiude gli occhi? Andarsene via. E Dalla ci suggerisce anche un altro piccolo dettaglio: la ragazza vorrebbe morire. Marco ha il peso del mondo sulle spalle: la famiglia, l’inettitudine. Poi uno sguardo, poche parole, «si scambiano la pelle»:

« Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano
Qualcuno li ha visti tornare
Tenendosi per mano ».

Entrambi riescono a descrivere perfettamente le emozioni più complesse; entrambi riescono ancora ad emozionare e noi possiamo rivivere tutto questo grazie a Semplice Lucio.

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