8 motivi per odiare o amare Anthony Kiedis

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Anthony Kiedis
Singer Anthony Kiedis ca. 2002

Anthony Kiedis, frontman dei Red Hot Chili Peppers ha avuto un’infanzia molto, molto difficile. L’ha raccontata n un libro, Scar Tissue, nel 2004. Un libro duro e crudo che ha lasciato molti senza parole. In Italia solo chi segue veramente i Red Hot Chili Peppers da sempre sa dei momenti bui della sua vita. Oggi, in occasione del suo 58° compleanno, vogliamo raccontarvi otto cose che potrebbero farmi amare di più Anthony Kiedis. O farvelo odiare. 

Quali sono le cose che forse non sapete di Anthony Kiedis?

Nel suo libro ha raccontato cose dure, ha rivelato la storia di una vita che spesso davanti ai riflettori non si vede. Alcuni pensano sia un miracolo che nonostante tutti i casini a cui ha fatto fronte sia riuscito a diventare uno dei riferimenti della musica rock internazionale. Altri invece, e tra questi io, sono certi che sia grazie a quelle difficoltà che ha avuto modo di mostrarci di che pasta è fatto e tirare fuori tanti capolavori.

Partiamo dalla sua infanzia. Anthony Kiedis è figlio di uno spacciatore che si faceva chiamare Blackie Dammet, soprannome che ha portato con te nel film F.I.S.T. in cui interpretava il figlio di Sylvester Stallone. Era il figlio indesiderato di una coppia giovane, che in seguito ha divorziato. E’ cresciuto nel Michigan, con la madre e ha avuto diverse storie di rapine, furti e risse. A 12 anni si è trasferito dal padre. Di quel periodo racconta: “Vivevo con lui solo da pochi giorni e mi ha chiamato (…). ‘Vuoi fumare uno spinello?’ Mi ha chiesto“. Nello stesso giorno ha fotografato la fidanzata diciottenne del padre a seno nudo e con lei ha perso la verginità. Aveva chiesto il permesso al genitore prima, ottenendo come risposta “C’è il letto e la ragazza, fa’ quello che vuoi“.

La droga e la riabilitazione

Nel periodo in cui ha vissuto con il padre lo ha aiutato nel traffico di marijuana. Il legame tra loro era molto forte. Nel libro dice che erano una squadra. Ed è stato sempre con il padre che ha iniziato a fare uso di barbiturizi, alcol e droga. “Quando uscivo con mio padre, mi dava un bicchiere di birra. Poi apriva una capsula di Tuinal (…). Poi eravamo pronti per partire“. Ha iniziato con la droga pesante a 14 anni, quando si è inettato per la prima volta della cocaina.

Nel 2004, quando Anthony Kiedis ha scritto il libro, però, era pulito da sedici anni. Ha passato divevrsi periodi in riabilitazione, per riprendersi dalle sue dipendenze. Aveva usato di tutto. “Mi stavo quasi uccidendo per la droga e, allo stesso tempo, osservavo molto la mia dieta, nuoto, esercizio fisico“.


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