Era il 4 febbraio 1985. Era l’anno in cui si verificò la “nevicata del secolo”. Un’ondata di gelo e neve colpì l’Italia centro-settentrionale tra il 13 e il 17 gennaio. Su Milano caddero 90 centimetri di neve e la città depose le armi per qualche giorno. Il tetto del Palazzo dello Sport crollò sotto il peso della nevicata massiccia. Lì, il 4 febbraio, doveva tenersi il concerto degli U2.
Cosa accadde il 4 febbraio 1985?
Il “palazzone” (così lo chiamavano i milanesi) era pronto per accogliere i fan della rock band irlandese. Gli U2 avrebbero dovuto esibirsi lì il 4 febbraio 1985. Ma Madre Natura aveva altri piani. Quando il tetto del “palazzone” crollò, il concerto non subì il considerevole slittamento che i fan si aspettavano. L’operosa macchina milanese si mise subito all’opera. Il tempo c’era, ma non era molto. Gli addetti ai lavori riuscirono comunque a spostare il concerto, scegliendo il meno capiente Palatenda come location alternativa.
La prima tappa italiana degli U2
Al tempo gli U2 erano in ascesa. La popolarità ed i fan crescevano. Nel giro di cinque anni dall’uscita del primo album, Boy, la band si era arrampicata in cima alle classifiche di tutto il mondo. Il concerto del 4 febbraio 1985 era dunque molto atteso. La prevendita era andata, manco a dirlo, benissimo. Quando Madre Natura ci mise del suo per complicare la situazione, mancavano solo due settimane alla data fatidica.
Nel cuore del concerto
Il quartiere di Lampugnano accolse il tendone fuori del quale si radunò, ben prima dell’orario stabilito, la folla. Gli addetti ai lavori l’avevano organizzata bene, nonostante il poco preavviso, e i fan riuscirono ad accedere ed a godersi il concerto senza problemi. Quella sera del 4 febbraio 1985, la band suonò per l’ultima volta Indian Summer Sky. Bono dichiarò che la canzone parlava di città costruite sulle ceneri di altre civiltà, quelle degli indiani d’America, il cui spirito resta intrappolato nella giungla di cemento sorta in seguito. Una giungla che i milanesi, circondati dagli imponenti palazzoni, conoscono bene.