Nel corso dei decenni Woody Allen ci ha abituato a un tipo di cinema ben definito. Dal punto di vista stilistico e concettuale, forse, può essere definito come uno dei registi più coerenti del 20esimo secolo. Il suo cinema è un percorso di evoluzione nella commedia, nella rappresentazione di personaggi che incarnano elementi della sua personalità. Alter ego o interpretazioni di sè stesso, Woody Allen è semplicemente l’essenza dei suoi film. Con una scrittura brillante e mai banale, riesce a raccontare l’essere umano nella sua essenza cinica, pessimista e pregna di di ironia.
Nonostante l’ inevitabile decadenza del suo cinema dopo gli anni 2000, Allen è stato in grado di creare pellicole in grado di riassumere a pieno la sua filosofia di vita. Per il film della settimana abbiamo deciso, quindi, di consigliarvi una pellicola che unisce alla perfezione l’Allen del passato con quello del presente. Basta che funzioni, è un piccolo gioiello che nelle contraddizioni e nella smania del raccontare vede il suo punto di forza.
Basta che funzioni: di cosa parla?
Dopo 4 anni a Londra e una parentesi abbastanza fortunata a Barcelona, Allen ritorna nella sua New York per raccontare la storia del nevrotico, pessimista e cinico Boris. La rottura della quarta parete portata avanti fin dall’inzio del film coinvolge il pubblico, rendendolo mero confidente dei pensieri e delle ossessioni del protagonista. Boris è uno scienziato sessantenne cinico e pessimista che, deluso dalla vita, decide di tentare il suicidio. Dopo il fallimento del suo tentativo, deciderà di abbandonare tutti gli agi della sua vita borghese e passare le giornate a insegnare a giocare a scacchi ai bambini e intraprendere chiacchiere polemiche con gli amici. Ed è proprio da una chiacchiera con gli amici che ha inizio il film e il coinvolgimento diretto con il pubblico. Boris parla direttamente con coloro che sono seduti in sala rendendoli partecipi della sua esperienza.
L’ incontro con la giovane Melody cambierà le carte in tavola. Lei, una provinciale, bella, giovane e senza pensieri nella testa, lo conquisterà (si fa per dire) con la sua genuinità. L’arrivo della mamma di lei (una fantastica ed esplosiva Patricia Clarkson) cambierà completamente le carte in tavola.
Allen e le sue contraddizioni
La sceneggiatura, nonostante il film sia del 2009, risale agli anni 70. Nel personaggio di Boris, Allen mette tutte le sue idiosincrasie e contraddizioni, realizzando forse uno dei suoi alter ego più significativi. Basta che Funzioni è un ritorno a New York in grande stile che rende giustizia all’Allen che tutti noi amiamo e conosciamo. Diverte e gioca continuamente su quei luoghi comuni classici del cinema del regista newyorkese. Si diverte a smontarli ad uno ad uno creando un film parlatissimo che nell’ ironia tagliente e cinica del suo protagonista vede il suo più grande punto di forza. Allen disegna un cast perfetto fatto da grandi caratteristi e (all’epoca) piccole promesse del cinema. Basta che funzioni vede nel cast Larry David, Evan Rachel Wood, Patricia Clarkson, Henry Cavill, Ed Begley Jr e Conleth Hill.
Woody Allen: la fortuna è tutto – La sua intervista al Daily Mail
Dove vedere Basta che Funzioni?
Basta che funzioni di Woody Allen è disponibile su Netflix.