Il ritorno dei Wolf Alice, Smile, tocca picchi di rock ben lontani dalla tradizione della band. Diventerà tuttavia una delle loro favorite.
Wolf Alice: di cosa parla Smile?
Pop-rock elettronico sognante, energico, una rabbia quasi primordiale – ma sottile. È il leitmotiv dei Wolf Alice, trio rock guidato da Ellie Roswell, che ritorna sulle scene con il singolo Smile. È il singolo promozionale della loro terza era discografica, che si intitolerà Blue Weekend, uscirà il prossimo undici giugno e che rappresenta una drastica svolta in termini di sound.
Nemmeno i Wolf Alice, in fondo, potevano scappare dall’estetica Y2K, e con Smile lo fanno in perfetto stile rock. Lasciando alle spalle i sintetizzatore e i guizzi di elettronica, i ragazzi sfogano la rabbia primordiale di cui sopra in un sound duro, più vicino all’industria che al synthpop. C’è chi pensa agli Smashing Pumpkins, chi coglie reminescenze ai Nine Inch Nails. Si potrebbe cogliere inoltre un riferimento al caso Marilyn Manson, di cui Ellie Roswell è uno dei principali accusatori. L’accusa, tristemente accolta con diniego e disinteresse dalla comunità musicale, proviene da Ellie Roswell e sembra averla colpita a fondo. Eccola dunque più furente che mai. “Non chiamatemi folle, c’è una differenza, sono arrabbiata/e la vostra scelta di chiamarmi graziosa mi ha offesa/io ho un potere, c’è chi dipende da me/ e anche voi avete tempo che volete dedicarmi”.
Le reminescenze rock
Sotto un forte filtro saturato (che i Wolf Alice abbiano recuperato la trilogia di Smetto Quando Voglio?) la Roswell si produce in una performance sommessa e fa di Smile un’immediata favorita, nonostante la dipartita stilistica. Il video di Smile vede inoltre come direttore Jordan Hemingway, fido ex collaboratore del gruppo, che li aveva già accompagnati nel precedente singolo The Last Man On Earth. Nel frattempo, i ragazzi si preparano per un ipotetico ritorno alla stagione dei concerti. “Questa è una delle canzoni che abbiamo scritto pensando a quando l’avremmo suonata ai concerti.” dichiara la Roswell. “Mi mancano le emozioni che si provano cantando sul palco. E’ come urlare dentro al cuscino o qualcosa di simile, puoi permetterti di essere più cattiva. C’è tutta una parte di me che manca.”
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