Wish You Where Here. Quattro parole che identificano la storia di una band entrata direttamente nei libri di scuola. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare della celeberrima title track; quella manciata di minuti acustici in cui la voce dolce e soffice di David Gilmour ci dà la mano per affrontare il devasto derivante dalla mancanza di una persona.
I Pink Floyd sono i Pink Floyd, anche quando nel 1973 davano alle stampe uno dei dischi più venduti della storia, quel The Dark Side of The Moon che sembrava uno scoglio difficilmente superabile; sembrava infatti un’impresa ciclopica rispondere a tale capolavoro. Ma Waters & Co. diedero conferma del loro talento inumano con Wish You Where Here, disco che oggi compie ben 44 anni.
La genesi
Durante la registrazione dell’album, Syd Barrett, che da anni aveva lasciato il gruppo a causa dei noti squilibri mentali dovuti all’abuso di stupefacenti, si presentò agli studi, terribilmente invecchiato, un perfetto sconosciuto; i suoi ex-compagni di band impiegarono qualche ora ad accorgersi di lui. Ma quando lo fecero, la tensione emotiva li investì totalmente: decisero di modificare parzialmente il disco e di dedicarlo (anche se mai ufficialmente) all’amico Syd, a quel diamante pazzo.
Le tracce
La celeberrima Shine On You Crazy Diamond fu la toccante dedica che la band regalò all’ex componente: la suite è composta da nove parti ma viene solitamente divisa in due, per un totale di 26 minuti. Questa traccia inaugurale vede le tastiere di Richard Wright e le plettrate di Gilmour come protagoniste assolute. Conclusasi la prima parte di Shine Your Crazy Diamond, arriviamo alle altre due gemme, Welcome To The Machine e Have a Cigar, che non sono altro che il preludio al brano che ogni chitarrista di questo mondo ha provato a suonare almeno una volta nella vita. La super famosa title-track dimostra in pratica il genio della band in quel preciso momento storico. Anche questa traccia potremo definirla come una dedica a l’amico Barrett. “Vorrei che tu fossi qui”, niente di misterioso o di intellettualoide; una semplice dichiarazione di intenti degli ex compagni che rivorrebbero vicino il loro amico.
Dopo 44 primavere, Wish You Where Here è ancora li, pronto ad essere ascoltato e letto come i Notturni di Chopin o un libro di Tolstoj. Un capolavoro assoluto di uno dei più grandi gruppi della storia.