Wicked City: la riscoperta della settimana

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Wicked City è un film d’animazione giapponese diretto da Yoshiaki Kawajiri. Questa settimana il film da riscoprire è un prodotto di culto che però non sarà molto noto al grosso dei lettori. Questo lungometraggio anime è una fantastica commistione di horror, erotismo e atmosfere noir. Con Wicked city scoprirete, se già non lo sapete, che i giapponesi sono maestri nel creare cose disturbanti. Non è certo un mistero. Qui le scene più ispirate sono anche quelle più follemente fuori di melone. La fantasia orrorifica è poi arricchita di fan service esplicito, che tende quasi al pornografico. Molte scene non si allontanano molto dai prodotti hentay ( la pornografia d’animazione giapponese). Insomma The wicked city è un prodotto forte, contraddittorio e profondamente conturbante. Insomma è un film da non perdere.

Wicked city: un horror ispirato

Prima di parlare della componente più scottante e provocante di Wicked city, vediamo un attimo gli aspetti di contorno. Se dovessimo fare una gerarchia dei generi coinvolti nel film, il primo sarebbe l’horror. In Wicked city ci sono i demoni. E sono decisamente schifosi e disturbanti (nel senso buono). C’è un conflitto tra mondo umano e mondo demoniaco. I mostri sono realizzati con una creatività effervescente, frutto di una mente malata ma geniale. Ad aumentare il disagio (goduto) sarà l’intreccio della componente horror con un esplicito taglio erotico. Per un risultato di emozioni contraddittorie. Wicked city è un horror ispirato, provocante e provocatorio. Disturba, eccita, spaventa.

Una struttura hard boiled

Questo contesto è poi sapientemente fuso con atmosfere e tropi squisitamente noir. L’impostazione è spiccatamente hard boiled. Infatti dal noir cinematografico e letterario sono ripresi gli scenari e la struttura narrativa e visiva. In Wicked city è sempre notte. Il setting è tipicamente urbano. C’è il protagonista maschile che ricorda il classico detective misterioso che fa da narratore in voice over. C’è una femme fatale dalle sembianze ragnesche. La violenza è esplicita. Ma a mettere la ciliegina sulla torta è l’atmosfera creata da un artistico uso dei colori. Giochi di chiaro scuro che ricordano i vecchi horror espressionisti di stampo teutonico.

Wicked city: sesso spinto

L’animazione giapponese è spesso infarcita di fan service (dettagli erotici fine a se stessi). I giapponesi devono essere dei frustrati (sessualmente parlando). Wicked city è pieno di fan service. In questo viene pigiato però il piede sull’acceleratore. Non è una semplice strizzatina d’occhio. Qui le scene erotiche tendono all’hentay, ossia a quella produzione pornografica d’animazione proveniente dal paese del Sol Levante. Non va sul sul sottile. Stupri e scene di sesso esplicite si uniscono a fantasie orrorifiche in un connubio deviato. Per non parlare poi dei demoni che sono visivamente accostabili agli organi genitali ( Abbiamo una donna che si apre come una vagina e tentacoli che richiamano il fallo maschile). Insomma Si viaggia tra in un mix di emozioni in contrasto: tra eccitazione, disgusto e sbigottimento.

Conclusioni

Wicked city è un horror d’animazione che merita di essere riscoperto. Lontano da essere un prodotto per tutti, è adatto ad un pubblico che ama i prodotti forti che generano emozioni in conflitto. Questo film fa per voi. Se vi piacciono le cose strane, disgustose e fuori di testa. Se non vi turba il connubio conturbante di erotismo e orrore. Se apprezzate le atmosfere notturne da noir urbano.

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