Vittorio Gassman. Ci lasciava il 29 Giugno 2000

Il Mattatore: artista appassionato e professionale

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La Storia del “Mattatore”, una vita tra palco e camera da ripresa

Vittorio Gassman nacque il 1 Settembre 1922 a Genova. Figlio di un ingegnere edile tedesco e di una pisana di religione ebraica. In età giovanile si trasferì a Roma e si diplomò al Liceo Classico Torquato Tasso. Dopo la maturità seguì i corsi dell’Accademia nazionale d’arte drammatica dove studiarono anche Paolo Stoppa, Elio Pandolfi, Monica Vitti, Nino Manfredi, Luca Ronconi e altri. Durante questi anni, Gassman si distinse come giocatore di pallacanestro, prese parte alla nazionale universitaria e giocò la finale di scudetto con la “Bruno Mussolini” nel 1942.

Nel 1943 debuttò a teatro, a Milano, con Alda Borelli nella Nemica di Dario Niccodemi. Da Milano si trasferì a Roma, al Teatro Eliseo, unendosi con Tino Carraro e Ernesto Calindri in un trio che rimase celebre. Gassman interpretò Kowalski in Un tram che si chiama desiderio di Williams, recitò in Rosalinda di Shakespeare e nell’Oreste di Vittorio Alfieri. Il 1945 fu l’anno in cui Gassman debuttò nel mondo cinematografico: le prime pellicole furono Incontro con Laura e Preludio d’amore ma il suo primo, grande e poi intramontabile successo fu Riso amaro, capolavoro del neorealismo.

Anni cinquanta e sessanta

Vittorio Gassman insieme a Squarzina fondò e diresse il Teatro d’Arte Italiano producendo la prima versione completa di Amleto e di altre opere come il Tieste di Seneca o i Persiani di Eschilo. Sul finire degli anni 50 l’attore Gassman ottenne un inaspettato successo con il programma televisivo “Il Mattatore”. Gli anni sessanta invece furono anni segnati dal successo de I soliti ignoti, La grande guerra, L’armata Brancaleone.

Gli anni ’70, ’80, ’90

Il Mattatore negli anni ’70 esordì con una collaborazione con Risi dalla quale uscirono importanti lavori: In nome del popolo italiano, Profumo di donna, Anima persa, Caro papà, Tolgo il disturbo. Avviò un sodalizio con Scola, suggellato da successi come C’eravamo tanto amati, La terrazza, La famiglia. Negli ultimi anni continuò a lavorare per il cinema in Il lungo inverno, in Sleepers di Levinson e in La Cena.

Vittorio Gassman fu anche un grande produttore teatrale e difatti mostrò sempre al pubblico le più importanti opere classiche, Shakespeare e Dostoevskij, e le meravigliose opere dei drammaturghi dell’antica grecia. Fu anche un appassionato di poesia e portò nei teatri anche l’Adelchi di Manzoni.

La vita privata di Vittorio Gassman fu molto vivace. Ebbe tre mogli e tre compagne importanti, spesso fu criticato per la sua disinvolta libertà nelle storie d’amore e anche per un figlio sorto da un amore extramatrimoniale. Vittorio Gassman fu un attore professionale, versatile e fu un artista appassionato e sempre radicato nel mondo del teatro e del cinema. Morì il 29 Giugno 2000 nella sua casa a Roma e sulla sua tomba, nel Cimitero di Verano, troviamo una epitaffio: «non fu mai impallato!»

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