La storia dell’uomo è stata caratterizzata nel tempo da decine di epidemie e pandemie. Ma conosciamo davvero il significato di questi termini? Con lo scopo di fare chiarezza arriva lo spettacolo “Virus”. Maggiormente focalizzato sulle pandemie che hanno colpito il pianeta nel terzo millennio dal 1999 ad oggi, un reportage redatto dall’autore e attore David Gramiccioli. “Virus” reportage, una ricostruzione minuziosa dei vari passaggi con prove documentate.
“Virus” il reportage
La tappa romana di questo tour, che viaggia in giro per l’Italia, si svolgerà il prossimo 24 luglio dalle ore 21.00 presso l’arena situata in via Prato della Corte 1920. Dal Dott. Wolfgang Wodarg, già Presidente Commissione Europea della Sanità, all’ex ministra polacca Ewa Kopacs, l’opera si avvale della collaborazione di alcune tra le massime autorità in ambito medico scientifico. Autorità che da sempre seguono, studiano e cercano di fare chiarezza sulle campagne vaccinali anti pandemiche. Oltre a Roma, il tour dedicato a “Virus” avrà seguito anche il 30 alle ore 20.30 presso l’ Auditorium di Nus in Val D’Aosta e sabato 31 alle ore 18.00.
Gramiccioli: inchiesta teatrale italiana
Oltre a “Virus” reportage, Gramiccioli, voce indipendente dell’inchiesta teatrale italiana ha portato sulla scena varie temi di approfondimento. “Il Decreto”, seguito da oltre 30 mila spettatori in giro per i vari teatri italiani, “Quello che vogliono le donne”, la storia dell’umanità vista attraverso gli scontri generazionali delle donne. Ed ancora “Avrei voluto un amico come lui” , l’omaggio a Rino Gaetano. La sua controversa scomparsa, torna ad affrontare un argomento delicato, discusso, contestato, senza mai trascurare per un solo istante il vero filone d’inchiesta e senza lasciarsi tentare da nessuna enfasi narrativa. Tutto drammaticamente documentato. Nella stessa occasione sarà presentato il progetto O.I.S. che prevede la presenza di numerosi operatori sociosanitari non favorevoli all’obbligo vaccinale e provenienti dalle varie regioni italiane.
Intervista a David Gramiccioli
Abbiamo trovato nell’attore ed autore David Gramiccioli, una persona umanamente disponibile e preparata con il quale è stato possibile realizzare un’intervista non strutturata a cura della redazione. Saranno riportate di seguito domande e risposte così come concepite, libere di essere interpretate, su quello che in questi giorni è un argomento all’ordine del giorno.
La pandemia “storicamente” un evento che si ripete: cosa imparare dal passato?
La pandemia ha una scadenza ciclica statistica abbastanza ampia se vogliamo con uno sforzo di immensa fantasia ricorrere al ciclo statistico. Le due pandemie, la “peste nera”, l’“influenza spagnola”, che colpirono enormemente l’umanità si intercorrono in un arco di tempo di sei secoli. Le altre pandemie che sono sicuramente minori, più localizzate, ci insegnano cose che noi non abbiamo compreso, come per esempio successe nel 2003 con la SARS. Noi scoprimmo la SARS grazie al nostro “italianamente” parlando Dott. Carlo Urbani che contrasse la malattia in Vietnam e morì di quella malattia: la SARS. La realtà è che non ci hanno voluto insegnare nulla, men che meno trarne insegnamento da questi fatti tragici, le grandi super potenze mondiali. Chi ritardò di comunicare con quattro mesi di ritardo? Che se fosse un ritardo doloso, come dice il Dott. Zambon, ex Oms, staremmo parlando di crimini contro l’umanità; anche all’epoca, chi ritardò di comunicare quei dati con 120 giorni di ritardo fu proprio la Cina, ancora una volta la Cina verrebbe da dire.
Aldilà di ogni coinvolgimento personale, come ti poni nei confronti di un piano vaccinale che non ha terminato la fase sperimentale?
Chiudo con un insegnamento, le pandemie ci hanno insegnato una cosa che dovrebbe essere imprescindibile: durante le pandemie una cosa che non si dovrebbe mai fare è quella di vaccinare. La vaccinazione durante l’iter pandemico, potenzia il rischio e l’origine delle varianti. Se mi chiedono cosa ne penso della vaccinazione in generale dico che è stata una scoperta “fighissima”. Mi sbilancio, accostando la scoperta storica dei vaccini, alla potabilizzazione dell’acqua e le due più grandi scoperte della scienza umana. Nei teatri ogni volta che dico questa cosa i no vax mugugnano però è una cosa che sento profondamente cogliendo anche un po’ il suffragio della storia. Se mi chiedono, faresti questo vaccino? Ti dico assolutamente no.
Uno sguardo al futuro?
Lo sguardo al futuro risiede nelle parole di Kissinger che è l’ultimo grande signore della storia moderna. Nell’aprile scorso intervistato sull’argomento disse in buona sostanza che la pandemia avrebbe infondo ristabilito il nuovo ordine mondiale. Quello che è drammatico è che lo stesso Kissinger, che non sbaglia mai tra l’altro le sue previsioni, disse che sarebbe durata per tanto tempo ed avrebbe coinvolto le future generazioni. Se parliamo di un gioco a specchio e di riflessi tra il ‘900 e questo secolo, credo che siamo nella terza guerra mondiale e arriveremo agli anni ’40.
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