Valérie Tasso e la storia autobiografica “Diario di una ninfomane”

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Valérie Tasso

Nel 2008 uscì un film intitolato “Valérie-Diario di una ninfomane”, forse non tutti sanno che Valérie Tasso, è l’autrice dell’omonima autobiografia, pubblicata per la prima volta in Spagna nel 2003. Ma che vita conduce adesso, ad anni di distanza, la donna?

Chi è Valérie Tasso?

Il film “Diario di una ninfomane” racconta le vicende di Valérie Tasso, una ragazza 28enne bella e disinibita. Soprattutto nell’ambito che si rivolge alla sfera sessuale, la ragazza, è alla continua scoperta di se stessa e, sperimenta sempre cose nuove. Fino ad arrivare ad un percorso di vita legato allo stesso sesso e, alla prostituzione. Valérie Tasso, è una donna reale, vera e soprattutto una sessuologa. Mediante il primo libro, la scrittrice, sente la necessità di descrivere proprio la condizione umana, ma nell’ambito sessuale. Ed è stata, in primis, la stessa sessuologa a mettersi in gioco sull’argomento, cercando di esplorare territori nuovi e, spingendosi sempre più in là coi propri desideri intimi. Anche il periodo della prostituzione descritto nella pellicola è reale. Lo ha detto lei stessa, attraverso un’intervista al magazine Cosmopolitan. Aveva molti debiti Valérie Tasso e bisogno di soldi, così ha intrapreso quel percorso. Nello stesso non si è mai sentita un oggetto, l’unico oggetto, erano i soldi di cui lei aveva bisogno.

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La propaganda del film

Inizialmente, i manifesti del film, furono affissi alle fiancate dei bus. La locandina di Valérie Tasso mostrava una donna a mezzo busto, con degli slip di pizzo nero, intenta ad attuare autoerotismo. Niente di strano, sebbene la EMT dei trasporti pubblici, sollevò la questione di dubbia legalità. Così si propose di lasciare solamente il titolo del film, ma anche questa proposta fu bocciata. Intervenne allora l’Autocontrol de la Publicidad, asserendo che nel manifesto stesso, non ci fosse alcun problema, ma a quel proposito, la società di distribuzione, non fu più interessata all’affissione delle locandine sui mezzi di trasporto pubblici. Un aneddoto interessante che, però, fa riflettere molto su ciò che la società riflette sulle persone stesse, come la stessa Valérie Tasso voleva comunicare. La pratica sessuale, non solo fa parte della nostra cultura, ma soprattutto di un bisogno fisiologico innato. Questa non risulta nemmeno essere sessista, poiché, tale necessità, scaturisce sia nell’uomo che nella donna.

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